C'è da chiedersi perché Zaia non voglia buttare in laguna i Dogliani
Se le cose stanno così non cominciamo bene, purtroppo che Luca Zaia si stia Galanizzando
Se le cose stanno così non cominciamo bene, purtroppo che Luca Zaia si stia Galanizzando
Ai 4 cavalli di bronzo va ricordato sono indispensabili i flussi di cassa più che le auto, forniscano quattro semplici punti secondo quanto indica il CIPE
Il
comunicato della Regione Veneto N°
73 del 19/01/2017
informa i cittadini della nomina della nuova squadra di Zaia per la
Pedemontana Veneta. Tra essi spicca il nome dell'avvocato Marco
Corsini dell'Avvocatura dello Stato. Al CoVePA preme sottolineare che
conosciamo bene quest'ufficio, è stato quello che con pervicacia e
ostinazione ha tentato di nascondere le carte della concessione di
SPV, come andava sostenendo a più riprese l'ingegner Vernizzi. Egli
andava citando il mitico parere dell'avvocatura dello stato sulla
riservatezza industriale degli atti che alla fine hanno certificato
il buco di SPV.
Se
le cose stanno così non cominciamo bene, e noi stiamo al parere
della Corte dei Conti che ha censurato l'attività dell'avvocatura
dello stato nel merito, laddove sosteneva che ha operato costringendo
l'amministrazione a un lungo e defatigante contenzioso privo di basi
su cui poggiare l'attività amministrativa.
Pare
purtroppo che Luca Zaia si stia Galanizzando, abbandonando
l'amministrazione per la gestione in proprio delle opere senza tenere
in conto le esigenze delle politiche dei territori e di chi chiede
chiarezza, trasparenza e legalità, ma soprattutto la revisione della
Pedemontana Veneta e del suo contratto di concessione.
Ogni ripresa dei lavori senza blocco delle opere e saldo dei debiti con gli espropriati è una farsa bella buona cara dott. Bramezza, a noi è difficile raccontare la vostra balla mediatica sull'accordo: vogliamo fatti e cioè i Dogliani tirano fuori 500 mln di € per gli espropri? Per ora pare di no. La Regione Veneto immagina di pagare i debiti dei Dogliani con gli espropriati con la Cassa Depositi e Prestiti, come fosse la SPV fosse una qualsiasi banca fallita?
Ogni ripresa dei lavori senza blocco delle opere e saldo dei debiti con gli espropriati è una farsa bella buona cara dott. Bramezza, a noi è difficile raccontare la vostra balla mediatica sull'accordo: vogliamo fatti e cioè i Dogliani tirano fuori 500 mln di € per gli espropri? Per ora pare di no. La Regione Veneto immagina di pagare i debiti dei Dogliani con gli espropriati con la Cassa Depositi e Prestiti, come fosse la SPV fosse una qualsiasi banca fallita?
C'è
da chiedersi perché Zaia non voglia buttare in laguna i
Dogliani,perché non abbia il coraggio di agire come previsto
dall’art. 144 comma 3-quater del Decreto Legislativo 163/2006
(codice dei contratti) e mandare a casa la SIS-SPV per inadempienza,
ovvero mancanza del finanziamento entro termini di legge. Ma
soprattutto, come previsto dall’art. 113 dello stesso codice,
riscuotere la polizza di garanzia. Forse la Regione Veneto? Forse
con lo stesso contratto scritto dagli ingegneri e per questo adesso
abbiamo gli avvocati al loro posto a dirigere la manovra?
Ai
4 cavalli di bronzo, ma
soprattutto alla Segretaria Bramezza, vogliamo ricordare che per i
bilanci sono indispensabili i flussi di cassa, non quelli delle ruote
dei mezzi leggeri o pesanti. Accettino di confrontarsi sui dati e sui
fatti, perciò chiediamo che, con dichiarazione asseverata forniscano
quattro semplici punti secondo quanto indica il CIPE per l'attuazione
dei progetti di finanza
infrastrutturali (cfr. Cipe
http://www.cipecomitato.it/it/il_cipe/delibere/download?f=E040011allegato.doc):
A.
il modulo per la determinazione dei flussi di cassa (“Flussi di
cassa”);
B.
il modulo di calcolo degli indici di redditività dell’iniziativa
(“Misure di redditività”);
C.
il prospetto sinottico che documenta l’equilibrio fra costi
dell’investimento e loro copertura (“Riepilogo fonti e
impieghi”)... id. Cipe;
D.
lo stress test redatto da un ente indipendente e terzo sulla
Pedemontana Veneta.
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