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In
una parte dell'opinione pubblica esiste una sorta di pregiudizio in
ragione del quale le testate on-line sono in qualche modo la
cenerentola dell'informazione. Alle volte è vero, soprattutto perché
si tratta di quotidiani giovani, attrezzati con pochi mezzi rispetto
ad altre grandi corazzate. Ma rimango dell'opinione che alla fine a
fare la differenza, almeno sull'importanza dei contenuti, non siano
tanto le dimensioni, bensì la bontà e il peso delle notizie.
Ovviamente nessuno nega la potenza di fuoco dei media mainstream, ma
non di rado le eccezioni fanno capolino.
Un
esempio che ho potuto constatare da vicino arriva da quell'enfant
terrible di Marco Milioni (mi si passi il termine enfant, vista la
ottuagenarietà dei big name del panorama italico). Che con due colpi
ben assesstati su Vvox.it ha simpaticamente obbligato il grosso della
stampa nazionale e regionale a rincorrerlo a perdifiato tra i villi
intestinali delle vicende venete meno nobili.
Il primo colpo è
partito il
27 dicembre,
quando Milioni ha rivelato l'esistenza di una relazione riservata
della Regione Veneto che riguarda il tema spinosissimo dei Pfas. Sui
social media si è scatenato un mezzo pandemonio tanto che la notizia
è stata ripresa a furor di popolo, tra gli altri, da
L'Arena
e poi da
Il Giornale di Vicenza con
un servizio a tutta pagina
. La cosa da rilevare è
che Milioni, a differenza di molti altri suoi colleghi, pubblica
spesso gli estremi identificativi delle carte cui fa riferimento, in
modo che chiunque, a partire dai consiglieri regionali, possa
reperire il materiale presso le sedi competenti. E in modo che
chiunque possa farsi una sua idea al riguardo, non necessariamente
filtrata dalla esperienza del giornalista, che se ben elaborata, è
pur sempre molto utile a comprendere una data notizia. E questo è
accaduto puntualmente con
la nota richiamata
nel servizio di Vvox.it del mese passato.
Nondimeno,
ovvero sul piano mediatico, è quanto capitato col caso delle
amicizie chiacchierate di Alessandra Moretti. L'approfondimento
firmato
da Milioni, ripreso inizialmente
da Il Fatto, ha fatto una specie di giro d'Italia: dal
Tg di
Rete Veneta a
Il Giornale,
da Contropiano, il quale riprende
integralmente l'articolo di Vvox.it, sino
al Corriere Veneto per
passare poi
a La Nuova Venezia, finendo poi a Il Giornale di Vicenza, il quale,
non si sa bene perché, visto che la vicenda è per molti aspetti
tutta vicentina, arriva
per ultimo
o giù di lì.
Sicuramente
la notizia è stata ripresa da altri: e va anche detto che non tutti
hanno citato lo scoop di Vvox.it, segno che il galateo, anche nel
giornalismo, non è cosa di tutti giorni. Ad ogni modo uno degli
spunti di discussione più importanti, come rimarca Claudio Raniero
proprio
su Vvox.it,
riguarda la grande enfasi dedicata dai media alla assenza di Moretti
dal consiglio regionale in occasione del
viaggio in India
che ha originato tutta la querelle. E la poca enfasi suscitata dalle
amicizie discutibili della ex capogruppo del Pd in Regione Veneto.
A
questo punto mi viene un'altra riflessione in mente in forza del mio
impegno sul versante della Pedemontana Veneta. Ma che diavolo sarebbe
successo se la stampa nazionale avesse dato lo stesso risalto
all'approfondimento che Milioni firmò nel 2014 sul suo blog?
All'epoca Marco, che conosco da diversi anni, anticipò alcuni
passaggi clamorosi
di quella maledetta delibera regionale che con una convenzione
sciagurata consegnava il progetto Spv al destino amaro che oggi tutti
conosciamo. Milioni fra l'altro in quella occasione identificò ben
prima di altri, anche se in forma di estrapolazione teorica, alcune
conclusioni cui qualche mese dopo sarebbe giunto pure il Ministero
dello sviluppo economico; almeno stando ad
un esplosivo servizio
de Il Fatto. Nemo propheta in patria verrebbe da dire. O almeno, se
le notizie potessero camminare da sole...
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