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Stamane
il CoVePA nella persona del portavoce dell'ovest vicentino, ha inviato una formale
diffida alla Regione Veneto (allegato 1), perché chi di dovere si
impegni affinché il progetto di legge n. 15 del 26.06.2015 sulla
revisione dei project financing (allegato 2) non passi. Si tratta di
una norma che se approvata espone la Regione Veneto a possibili
azioni risarcitorie proprio da parte di quei soggetti che oltre a
scassare i territorio si apprestano a scassare ancor più le finanze
regionali. Siamo ben certi che la maggioranza tirerà diritta e userà
i suoi numeri per votare senza se e senza ma, e a passo di carica, un
provvedimento che già si annuncia gravido di conseguenze negative,
che qualcuno ha già cominciato ad evidenziare sia sui
media
che nell'agone
politico veneto.
I consiglieri di maggioranza,
probabilmente senza leggerlo fino in fondo, hanno votato in
commissione un provvedimento “perché lo vuole Zaia”. Hanno
dimostrato così poco senso delle istituzioni e ancora meno del bene
pubblico e soprattutto di quello comune. Possibile che non si siano
resi conto di essere i soldatini ossequiosi di un Presidente che
vuole salvare ciò che non è salvabile e per giunta con i soldi dei
veneti: le proposte di autostrade degli amici di Galan, Baita e
Mazzacurati, tutti in legge obiettivo e in finanza di progetto ormai
fallita!
Il
progetto di legge di Zaia contiene norme pericolose
e ambigue. La nuova norma di modifica della legge regionale sui
“progefinasing alla veneziana”, continua con le cipolle di Galan,
ma questa volta le taglia Luca Zaia e l'alloro ce lo mettono gli
amichetti degli uffici legali delle decine di società coinvolte nei
15 mld di € di infrastrutture autostradali del Veneto. Guarda caso
proprio con 150mln di €, l'1% di quella torta, Zaia costituisce il
finanziamento per pagare le progettazioni di finanza coi buchi.
Chi vota quella legge sappia però che
si espone di persona. Sarà nostra cura muoverci nelle sedi opportune
a partire dall'ambito penale e da quello erariale perché nel caso in
cui in futuro si avverassero le nostre previsioni chi deve pagare
paghi. E di tasca propria e, se del caso, con la galera. A certi
signori, a partire dal primo firmatario del progetto di legge, tale
Luca Zaia, sembra che il caso Mose, poco o nulla abbia insegnato.
Arrivederci nei campi, nelle piazze e nei tribunali.
Massimo
Follesa - portavoce CoVePA OvestVI
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