La
Tribuna del 17 giugno apre con un articolo sulla Pedemontana
Veneta, l'autostrada vuota. Dobbiamo sottolineare che il titolo
stesso porta alcuni gravi errori. In primo luogo il ritardo è già
di 3 anni, e a questi si dovrebbe aggiungere il fatto che l'allora
presidente dell'Autorità Nazionale Anti Corruzione, il neo
Procuratore della Repubblica di Perugia Cantone, aveva pubblicato
una relazione in cui chiedeva la riduzione di tre anni della
concessione rilasciata alla SIS. L'ANAC riteneva che la società
concessionaria fosse responsabile dei ritardi nell'aggiudicazione dei
bond internazionali, ottenuti solo grazie alle garanzie della Regione
Veneto, decretando la riduzione a 36 anni della concessione. Si
tratta di un aggravio pari a poco meno di 1 mld di € per mancati
pedaggi nel bilancio preventivo. Infine l'approfondimento
giornalistico dimentica che il tratto ovest verso Verona, è bloccato
da un punto di vista funzionale. E’ una verità che è sparita
dall’orizzonte politico e dell’informazine regionale e nazionale.
Risulta infatti impossibile il suo completamento anche entro il 2021,
poichè manca ancora il progetto dell'innesto e del nuovo casello tra
A4 e SPV a Montecchio Maggiore, che sarà concluso forse tra 4 anni.
Ogni anno di ritardo comporta una perdita dei pedaggi previsti, posto
che i termini di avvio della concessione siano fissi e prendano avvio
dal 1 gennaio del 2021 e non siano dipendenti dal completamento
dell'ultimo tratto funzionale, cosa che sarebbe nell'interesse del
concessionario e contraente generale del cantiere, come emergerebbe
ancora da un’attenta lettura della convenzione “raddrizzata” da
Zaia nel 2017nella quali sono previsti costi di gestione nei 39 anni
della sua durata pari a 12 mld di €. Su questo non è dato avere
informazioni dagli oltre 100 talk-show di Zaia dalla protezione
civile di Marghera.
Inoltre
non si tiene conto che l'avanzamento della galleria nel tratto
Malo-Castelgomberto, tra Breganze e la Valle dell'Agno è di 10 cm,
diconsi diecicentimetri, al giorno. Ogni giorno di mancato
collegamento tra la A4 e i territori dell'ovest vicentino con il
resto della Pedeveneta costerà al bilancio dell'opera una perdita
pari a un terzo dei ricavi quotidiani previsti dal bilancio della
infrastruttura. Si tratta di circa 300k € al giorno in meno nel
bilancio dal momento che SPV spa e la Regione Veneto prevedono di
incassare, cioè un po' meno di 900k € al giorno per tutto il
tracciato. E' una perdità di 100miloni all'anno che per 5 anni di
ritardo porta a un buco di altri 500 mln di €. Una tara del genere,
insieme alla mancanza dei finanziamenti dei circa 50 km delle
viabilità locali di accesso alla infrastruttura tra Spresiano e
Montecchio Maggiore, pari a circa 500 mln di €, porta al fallimento
finanziario dell'opera e del progetto viabilistico che ammonta a
oltre 2 mld di buco per difetto.
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