SPV: PIU’ CHE UN SENSO, UN NON SENSO.
Nel
Giornale
di Vicenza di oggi 19
giugno 2020 si
da conto del secondo atto della Pedemontana Veneta, forse il primo
atto era stato
la puntata centoepassa del talk-show di Zaia in diretta dal bunker
della Protezione Civile di Marghera. In
diretta aveva
annunciato l’apertura di 20km della superautostrada
in ritardo ormai di anni su ogni tabella di marcia e soprattutto
ormai in perdita di centinaia di milioni
di euro di pedaggi. Soprattutto la
chiusura
indotta dal Covid-19 ha dato la vera misura dell’inutilità di
quest’opera e della necessità di infrastrutture diverse ad esempio
quelle per il
lavoro da casa, per
la comunicazione veloce digitale e telematica. Ma questo è un’altro
discorso.
Stiamo
ai fatti sparati nei titoli degli articoli apparsi oggi nel giornale
della confindustria vicentina. In cronaca Scorzato e Carollo ci
spiegano che in
7 minuti saremo in grado di raggiungere Malo o Breganze al costo di
2,20 euro. Ovviamente il primo nel suo corsivo si sente in dovere
di spiegare che la velocità costa. Si
da
conto diligentemente che sono
stati
rispettati
i limiti della SPV poiché risulta
che siano
posti a
110km/h.. Già
ci sono in rete i furbetti che scrivono di averla fatta i 5 minuti,
violando
il codice della strada andando a 130. Il
nostro si dimentica ovviamente degli ottovolanti di code in Gasparona
e sulla SP46Ma
poi anche Carollo ci da dentro di brutto, o meglio
ci da dentro Confindustria
Vicenza scrive che gli
fa scrivere dove sia
il senso dell'opera.
Secondo
qunto riporta il povero cronista a cui va tutta la nostra
solidarietà, per Confindustria Vicenza in senso della SPV
starebbe
nella connessione tra Gasparona,
il Bassanese e l'A31. Vi
pare possibile che per solo questo si debba letteralmente scassare il
bilancio regionale e favorire un attore di secondo piano come i
salernitano -piemontesi della SIS?
Il
non senso dell'opera sta invece nei fatti e uno di
questi fatti sono
i costi, quei
due euro e venti per andare da Breganze
a Malo corrispondono
a 11km
a
110km/h,
meno
di un
terzo
dei chilometri percorsi in A31-A4 con la stessa cifra. Infatti per la
stessa cifra si percorrono i
35 km tra Vicenza nord e Montebello Vic. a
130km/h,
connettendo l'area
nord di Vicenza con l'ovest vicentino a meno
di un
terzo dei costi. È
un bel gap per la SPV, per
il Bassanese
e per gli industriali, letteralmente
mandando in mona il modello dello sprawl vallivo della nuova
metropoli pedemontana veneta.
Il
secondo fatto è che costa tre volte ciò che costa la A31-A4: si
dovrà dunque cambiare nome alla
SPV, chiamandola
Supersutostrada Pedemontana Vuota. Più che un senso si tratta di un
non senso economico, finanziario, viabilistico, ambientale e
territoriale dimostrando
cosa sono diventati
chi è entrato nel covid-19 camminando su decine di migliaia di
morti, predicando contro il blocco e le zone rosse e credendo
di uscirne
come se nulla fosse capitato. Tutto
questo si chiama non senso cara Confindustria.
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