Erasmo Venosi approfondise su Money.it le lacune della partecipazione pubblica all'italiana(ndr).
"Il dibattito pubblico sulle grandi infrastrutture, previsto dagli art 22 e 23 del Nuovo Codice Appalti è stato regolamentato in ritardo . La terzietà è pari a zero tra chi vuole l'opera e chi non la vuole, sulla base di una pubblica discussione avente come riferimenti documenti tecnici e scientifici . Dicono di ispirarsi al modello partecipativo francese . Falso!!! Vergognosamente falso.
La Francia ha la legge Barrier che, disciplina il dibattito pubblico sulle grandi infrastrutture dal 1995 . Dibattito pubblico trasferito nella Charte de l'environnement e " addossata " alla Costituzione con la legge costituzional 205 del 2005. Il modello partecipativo italiano non somiglia nemmeno lontanamente, a quello francese. Il grande business delle opere pubbliche può continuare , a generare debito pubblici ed impatti ambientali esiziali. Doveroso per chi governa modificare il DPCM che regolamenta il dibattio pubblico sulle grandi infrastrutture ASSENTE nel CONTRATTO M5S Lega".
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