Tenete bene a memoria questo discorso di Elisa De Berti, sindaco
di Isola Rizza nel Veronese in quota alla Lega. Tenete a mente il suo
invito alla ragionevolezza e il suo j'accuse allo Stato che non
rappresenta i cittadini. Vediamo se userà lo stesso metro con le opere
che scassano il territorio adesso che da poche ore è il nuovo assessore veneto alle infrastrutture.
La Lega ha saputo fare un
piccolo capolavoro politico in queste elezioni regionali, grazie anche
alla debolezza degli avversari (Moretti e PD lacerato dalle inchieste
sul Mose e non solo ) e alla (a mio avviso) non comprensione di questa
sua "duplicità" ed a una conseguente carenza della campagna elettorale
dei principali avversari, compreso il M5S.
Cosa intendo con ciò?
In
estrema sintesi, ma varrebbe la pena di un approfondimento in altre
sedi con chi ne fosse interessato, la Lega si è saputa brillantemente
sdoppiare ( e forse anche triplicare, con Tosi che alla fine ha portato
via piu voti all'area centrista che alla stessa Lega), facendo
convergere su Zaia due linee e due settori potenzialmente divergenti e
avversari:
a) a Zaia (e alla sua Lista ) il
compito di dare continuità alle attuali politiche di governo del Veneto,
depurate di Galan e Chisso e dei loro uomini, ma senza soluzione di
continuità di obiettivi e programmi, rassicurando tutto un certo ceto
imprenditoriale e professionale che vive e prospera nel rapporto con la
regione, fatto di grandi appalti (autostrade, ospedali, forniture e
servizi nella sanità e nei settori socio-assistenziali , di contributi a
pioggia ed aiuti a determinati ceti, come allevatori/quote latte ,
agricoltori, ecc.) ma anche di appalti "minori", di una continuità
nell'uso e nell'abuso dell'urbanistica ai fini di creare rendita
fondiaria ed immobiliare, ecc, ecc. : in ciò essendo la Lega di Zaia la
vera erede della DC dei Bernini e Cremonese, rassicurante , moderata,
inclusiva, assistenzialista , clientelare , ecc.
b)
A Salvini (Lista Lega Nord ufficiale) il compito di rappresentare la
classica "Lega di lotta", quella che - come alla origini - intercettava
la rabbia e le preoccupazioni "di pancia" di un certo elettorato
popolare , anche di piccoli imprenditori e Partite IVA in difficoltà
economiche (i meno giovani ricordano che la Lega è nata ed ha prosperato
in analoga situazione di crisi nei primi anni '90 , all'epoca
identificando i nemici dei veneti nei "terùn", oggi nei migranti
extracomunitari); ma "questa" Lega è anche quella più legata al
territorio, alla difesa degli interessi locali , talvolta legittimi,
non solo contro le "imposizioni" di Roma ma anche contro quelle
"veneziane".
Se questa analisi ,
qui necessariamente sintetica, è giusta, credo che potrebbero aprirsi
delle contraddizioni nel territorio, specie se si saprà agire sui
problemi concreti delle comunità locali, compreso sulle emergenze
ambientali spesso dovute agli affari dei potentati grandi e meno grandi ,
passati da Gala a Zaia.
Carlo
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