Forse non era tutto in regola quello che SIS voleva fare oggi al
cantiere nella proprietà dell'azienda agricola Soster guidata da Matilde
Cortese a Pianezze, 250m dopo la rotatoria di Marostica, in direzione
ovest lungo la nuova Gasparona. Questo è il report fotografico di quanto
è accaduto questa mattina 11 giugno 2015. SIS ha abbaondonato il
cantiere di SPV spostando i lavori a dopo l'incontro che l'azienda
aspetta dal luglio del 2014, ultima data in cui ha potuto affrontare la
questione del valore dei suoi terreni e del raccolto cjhe minacciavano
di tagliare. in quella occasione il TAR lazio sentenziò lo stop fintanto
che non fossero concluse le coltivazioni in atto. Stamane non c'è stata
nessena tensione, solo quella del direttore tecnico del cantiere che
presentatosi alle sette con camion e ruspe, ha dovuto lasciare l'area
invitato dai carabinieri che aveva chiamato lui.
Gli attivisti
del CoVePA erano una decina insieme a matilde e sono riusciti a far
valere le rloro ragioni: NON SI ENTRA SEMZA PAGARE, FUORI I SOLDI SIS
PER TUTTI GLI ESPROPRIATI, SE NE HAI! siamo ormai al paradosso
certificato dal parlamento italiano con il 90% degli espropri avviati,
il 7% dei lavori avanzati e con il solo versamento degli acconti e
qualche saldo nei primi lotti avviati per soli 9km sui 94.5 totali.
Chi
ha chiamato i carabinieri di Marostica e del comando di compagnia ha
dovuto cedere agli <<inviti>> di questi che guidati da un
capitano e con l'intervento del sindaco di Pianezze, hanno fatto
prevalere il buon senso. Matilde ha ottenuto un incontro, bello servito
per domani alle 10, ma ci voloveva poco anticipare gli atti dei
costruttori con una telefonata da parte di chi conduce le trattative.
sembra che la destra non sappia cosa fa la sinistra e sprattutto che la
testa non conosca cosa fanno entrambe.
Alla fine i camion e le ruspe
sono dovuti uscire e hanno abbandonato i terreni da occupare, l'azione
si è conclusa per le 10. Ad ogni buon conto, i conti non tornano,
infatti se i lavori avviati finora su tutto il tratto ammontano a poco
meno di 380 mln di €, questi corrispondono proprio alle somme previste
per indennizzare gli espropri. Non è che per caso si portano avanti i
cantieri spezzatino con i soldi degli espropri? E' un fatto che la
fidejussione sui lavori sia ancora quella provvisoria a oltre 6 anni
dalla stipula del contratto di concessione! Sta di fatto infine che
nessuna ha mai controllato lo stato patrimoniale e il capitale di chi
sta espropriando la pedemontana veneta, neppure se l'equity, cioè il
capitale della società SPV srl, sia stato realmente aumentato da 300
mln€ a 500 mln€, come indicato dalla revisione del contratto di
concessione del dicenmbre 2013.
Infine il CoVePA dichiara che avvierà
una mobilitazione sugli espropri poichè gli accordi bonari tanto
sbandierati sono quelli che ha favorito e firmato l'allora assessore
Chisso finito in carcere perchè al soldo dei padrini del Mose e della
SPV e che ha patteggiatto una seppur lieve condanna. Ribadiamo infine
che sugli espropri O SI GIUNGE AD UN ACCORDO, STABILENDO I SOLDI E LE
MODALITA' DI
COME SI OCCUPANO CAMPI, TERRENI E CASE E SI DEPOSITANO COMUNQUE LA SOMME
OPPURE NON SI ENTRA, POICHE' A OLTRE 1 ANNO DAGLI ESPRORPI DEL 2014 NON
UN SOLO SALDO E' STATO VERSATO
Matilde Cortese Elvio Gatto Massimo Follesa
portavoce CoVePA
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