mercoledì 3 dicembre 2014

PRESIDIO PER ‘SEGUIRE’ L’INAUGURAZIONE DEL TUNNEL DI SANT’URBANO CON LUCA ZAIA.

NO ALL'EMERGENZA FALSA VIA IL COMMISSARIO IN FRODE ALLA LEGGE

PRESIDIO PER ‘SEGUIRE’ L’INAUGURAZIONE DEL TUNNEL DI SANT’URBANO CON LUCA ZAIA.

GIOVEDI’ 4 DICEMBRE 2014 RITROVO ALLA PIZZERIA JOLLY ORE  9.45 TRISSINO https://goo.gl/maps/N6Cyr

PRESIDIO IN LOCALITA' STAZIONE FTV DI BROGLIANO ORE 12.00 https://goo.gl/maps/rVtI3

Ci concentreremo nel piazzale alle ore 9.45, la manifestazione avrà inizio dalle ore 10. si raccomanda la partecipazione con fischietti, trombe, megafoni e quanto adatto a fare rumore, oltre a striscioni e cartelli. Nessuna bandiera di partito ma solo le delegazioni avranno il loro striscione. La Questura ci ha prescritto di mantenere il presidio entro il limiti del piazzale della pizzeria, con proibizione assoluta dei blocchi e di invasioni delle carreggiate stradali. Di seguito allego il testo della nota del questore e la mia nota a riscontro dei colloqui condotti per la mediazione da effettuare sul posto a mia cura come inteso con il funzionare della Questura di Vicenza. ogni possibile avvicinamento o incontro in delegazione sarà dipendente dalle condizioni riscontrabili e negoziabili con le forze di polizia e con la nostra garanzia a far svolgere i due momenti previsti: quello della messa in onore della protettrice dei minatori a Castelgomberto zona Sandri e il ritrovo conviviale a pranzo nella base logistica di Brogliano. 

NO Pedemontana: Le nostre ragioni sono elencat di seguito, SPV è una delle grandi opere nel Veneto nate e realizzate nella corruzione.
SPV è un’autostrada lunga 95 Km proposta e fortemente voluta dagli stessi soggetti politici (Galan, Chisso, Sartori, Brentan ecc.) implicati nello scandalo MO.S.E assieme ai vertici di grosse imprese e organi dello Stato .

L’ emergere del “sistema Galan” svela forti analogie tra tutte le grandi opere in Veneto e la SPV: un ristretto gruppo di persone decide quali opere realizzare sulla base dei vantaggi economici ricavabili attraverso l’appalto di progettazione, esecuzione del lavori, gestione dell’opera e distribuzione di tangenti. In questo scenario è evidente che maggiore è il costo, più grande è la possibilità di scremare.

In quanto ad aumento di costi SPV non è seconda a nessuno: dai 300 milioni di euro previsti inizialmente si è arrivati (per ora) a 2.250.

SPV è un danno economico per la popolazione.

L’utilizzo del project financing alla veneta, ossia privo di rischi per la società privata che realizza l’opera poichè garantito da contributi di Stato e Regione (finora 614 milioni stanziati più ulteriori 450 futuri come canone di utilizzo della SPV per i primi 15 anni di esercizio) genera un debito pubblico (a carico nostro, dei nostri figli, nipoti e pronipoti) in favore del soggetto privato che sta realizzando l’opera.

SPV è un furto di democrazia.

L’illegittima dichiarazione di una falsa emergenza traffico ha permesso la nomina di un commisssario straordinario con poteri tali da aggirare tutte le normali procedure di confronto con le popolazioni locali.

La conferenza dei sindaci del 2001 è stata completamente disattesa.

Sono state create norme apposite per evitare il controllo della Corte dei Conti sull’operato del commissario.

Si è permesso a funzionari di una società privata, assistiti dalla forza pubblica, di entrare in possesso di terreni e case prima ancora di effettuare gli espropri e pagare gli indennizzi.

SPV è un enorme danno ambientale per tutti.

Oltre al vasto consumo di suolo in una regione che ha consumato negli ultimi decenni 38 ettari al giorno e che pertanto non può più permettersi di consumarne nemmeno un metro quadro, l’interferenza con le falde acquifere è innegabile: 70 km di trincea profonda in una zona di ricarica delle falde significa togliere lo strato di argilla impermeabilizzante che trattiene nel terreno le sostanze dannose impedendone il percolamento in falda e mettere a rischio potenziale circa un milione di persone tra Vicenza e Padova che da quella falda attingono per gli usi civili quotidiani.

In particolare risulta estraneo ad ogni principio di prudenza l’escavazione di una galleria artificiale tra Trissino e Montecchio Maggiore a causa della contaminazione da PFAS proprio dell’area interessata dalla galleria.

NO Pedemontana: Le nostre richieste

Il fermo immediato dei cantieri

A fronte di quanto sopra esopsto e delle ulteriori criticità e perplessità chiediamo al Dott. Luca Zaia, che, a voler essere buoni, per anni ha dormito a fianco di Renato Chisso, di risvegliarsi dal sonno e sospendere immediatamente i lavori e bloccare i cantieri della SPV.

Il ritiro del project financing

Chiediamo che tutte le opere realizzate in finanza di progetto, siano essi strade, porti, scuole od ospedali, (e in particolare la SPV) vengano riconsiderate e ne vengano riconsiderati i metodi di finanziamento, preferendo strumenti che non creino debito collettivo per favorire i privati

La pubblicazione dei contratti

Tutti gli accordi tra contraente pubblico e contraente privato devono essere pubblici e trasparenti. La facilità di accesso agli atti deve essere per ogni Amministrazione Pubblica un vanto e non un peso.

Una valutazione di impatto ambientale attendibile.
Chiediamo che le Valutazioni di Impatto Ambientale vengano effettuate sui progetti definitivi e non su quelli preliminari come nel caso di SPV. Chiediamo che siano accurate e che vengano riconsiderate sulla base di quello che emerge in corso d’opera come ad esempio nel caso di inquinamento da PFAS a Trissino che coinvogle una porzione ampissima di territorio tra Vicenza Verona e Padova, che è emerso anni dopo l’approvazione del progetto definitivo di SPV e del quale nella progettazione ed esecuzione non si tiene conto.

Chiediamo infine le dimissioni immediate del Dott. Zaia e di tutta la Giunta Regionale che persegue e prosegue la politica del consumo di suolo, favorisce le lobby del cemento e dell’asfalto e viene nei nostri territori impoveriti a fare passerella pre elettorale dopo averne determinato il degrado economico e ambientale.

Firmatari:
Comitati Difesa Salute Territorio NO Pedemontana, Altovicentino-Valle Agno
Rete dei Comitati dell’Altovicentino
Montecchio Alternativa
Co. Ve. Pa.
CDST Valleagno 2010
Cittadini/e di Montecchio M. Contro la Pedemontana
Comitato Vicentino No Ecomafie
PRC Vicenza

ECCO I DOCUMENTI DELLA QUESTURA



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