giovedì 27 giugno 2024

ZAIA HA SBAGLIATO LE PERCENTUALI DI AUMENTO DEL TRAFFICO DI SPV

All’inaugurazione del Casello di A4 di Brendola-Montecchio Maggiore del 25 giugno scorso, il presidente uscente della giunta della Regione Veneto Zaia si è prodotto in una performace, che lo ha portato di nuovo in testa, lasciando Il ministro della cultura San Giuliano indietro. Lo ha superato con i suoi problemi con la matematica dell’esame di scuola media dato che Zaia ha sbagliato le percentuali di aumento del traffico di SPV. Si è librato nell’alto dei calcoli percentuali dell’aumento dei pedaggi di SPV, cadendo rovinosamente. Per quanto il Giornale di Vicenza abbia tentato di ammortizzare il tonfo, ha dichiarato che con questa «apertura di fatto si chiude il masterplan della Pedemontana veneta a questi 94 km e ½ di infrastruttura a pagamento, più 68 km di nuove strade libere non a pagamento, ma anche la volontà di fare un bilancio. Un bilancio importante visto e considerato che. da gennaio 2024 ad oggi abbiamo avuto un incremento importante del traffico, Siam passati da poco da quasi 50.000 auto a oltre 70.000, quindi un incremento del 75%. Qual è la prossima mossa? Insomma, dal punto di vista delle infrastrutture, la prossima impresa? …»chiede la giornalista che lo sta intervistando.

Innanzitutto varrebbe la pena rifare il bilancio per quanto importante e poi prendere delle ripetizioni di matematica delle percentuali. Non è chiaro altresì quali siano i 68 chilometri non a pagamento completati, perché questo fatto darebbe il via alla applicazione stringente della convenzione. Fatto che, come ha spiegato il Consgliere Arturo Lorenzoni costringerebbe a pagare alla SIS sia in caso di perdita che in caso di guadagno dai flussi derivanti dai pedaggi. Come questo avvenga è spiegato dalle capacità economiche finanziarie espresse dal presidente uscente Luca Zaia. Oltre ai numeri a casaccio nel comunicato e nelle dichiarazioni che ha rilasciato, dimentica il calcolo delle penali a carico di SIS e il calcolo corretto dell’inflazione, non chè i punti di un anno fa della Corte dei Conti. Non c’è da stare tranquilli per cosa sta accadendo sugli aspetti finanziari a danno dei veneti nella regolazione dei primi canoni di gestione con botte da 300 milioni all’anno di media in 39 anni.

Ciò chè grave è quanto hanno fatto il direttore del Giornale di Vicenza Marino Smiderle e Piero Erle con il titolo in prima pagina «Pedemontana, traffico su del 75%» del 26 giugno 2024.

Sotto chiosa il nostro Erle «Zaia ha dati di netta crescita dopo l’aggancio con l’A4: «I flussi di traffico da gennaio segnano una crescita del +75%». E così spera di accorciare il periodi di gestione in deficit dell’opera», non parliamo del virgolettato a pagina 6 dove Erle ha in mano, evidentemente, una velina della fantasmagorica squadra di comunicazione di Zaia.

Questo tipo di informazione può influenzare la corretta valutazione degli interessi da capitale di rischio per l’acquisto dei bond spv. Questa è la responsabilità che il direttore Smiderle e il giornalista Erle hanno deciso di accollarsi diffondendo una informazione del presidente Zaia da una prospettiva falsata perché 70.000 veicoli meno 50.000 veicoli sono uguali a 20.000 veicoli e la percentuale di aumento si ottiene dividendo questa differenza con il valore di partenza dichiarato da Zaia e corrisponde a un aumento del solo 40% diverso dal 75% dichiarato. Oltretutto se valutiamo la velina di Regione Veneto del 25 giugno scorso ci accorgiamo che la percentuale sarebbe ancora più bassa. 

La media in una settimana sarebbe di 55 mila veicoli che dedotti da quelli attuali produrrebbe una aumento di 15k veicoli dando origine a una percentuale di aumento medio del 27%. Questo giornale e i suoi editori, che sono i prenditori che hanno voluto la SPV a qualunque costo, contunano a mascherare il possibile default dell’infrastruttura e del bilancio regionale, conseguenza che era gia emersa come possibile 8 anni fa.

Che sia il 27%, il 40% o il 75%, se l’aumento è rispetto al nulla, è un aumento da nulla. Il punto è che in questi giorni abbiamo documentato una serie di gravi e pesanti problematiche ambientali per i PFAS in Pedemontana Veneta, che la trasformano in un impianto inquinante, tanto da dovere impiantare due sistemi di filtraggio a carboni attivi per i tunnel Malo-Castlgomberto e Sant’Urbano a Trissino. Sono ormai noti anche i danni strutturali emersi su entrambi i tunnel dopo le pesanti piogge della primavera 2024. Si tratta di due questioni che, data la dichiarazione di Zaia, ci spingono a valutare l’ interessamento della procura della Corte dei Conti. E’ infatti nelle carte del commissario Vernizzi che la maggior parte degli aumenti di spesa che la SIS ha chiesto, riguardava o l’adeguamento strutturale e funzionale dei tunnel. Ora, alla conclusione del "masterplan della pedemontana",se questi sono costruiti in tal modo da rompersi e da inquinare in permanenza La Corte dei Conti dovrà risponderci se esista o meno un danno per l’erario, e chi lo ha provocato.

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