sabato 20 gennaio 2018

DAL TOSO TORNI A VENDERE I SUOI STRACCI E LE SUE MUTANDE

Vvox
Sono passate ben due settimane dall'Epifania delle terre celebrata a Castelgomberto nel Vicentino. Al primo cittadino di quel comune, tale Lorenzo Dal Toso, avevamo chiesto una netta presa di distanza dai suoi uffici, i quali non solo provocatoriamente, ma anche contro la legge, per concedere il benestare alla celebrazione della messa avevano chiesto copia dell'autorizzazione vescovile. Una richiesta che non aveva nulla a che fare con le competenze della municipalità. Cosa che peraltro assai correttamente è stata rilevata dalle autorità preposte all'ordine pubblico.

Prendiamo atto che la presa di distanza di Dal Toso non c'è stata, il che significa che il sindaco è politicamente complice di un episodio tanto vergognoso quanto ridicolo.

É chiaro che da parte di qualcuno molto in alto scegliere quel luogo simbolo per parlare di Pedemontana, di Miteni, ma anche di infiltrazioni mafiose nella Valle dell'Agno nonché degli incendi, forse in odore di 'ndrangheta, che hanno colpito proprio Castelgomberto, deve essere stato assai imbarazzante.

Purtroppo se non fossimo a Castelgomberto, dove peraltro una cittadinanza imbelle tollera un sindaco diversamente assolto in una storiaccia giudiziaria dozzinale per abuso d'ufficio, tutto ciò non sarebbe mai accaduto. Cittadini più innamorati della loro comunità, con più attributi e meno efebicamente invaghiti dei loro schei, avrebbero preso a pedate nel di dietro il primo cittadino. E lo avrebbero riconsegnato, seduta stante, al suo negozietto di stracci e mutande dal quale ha iniziato la sua poco utile, alla collettività, carriera politica. Sindaco non le chiederemo più di vergognarsi. Lei non solo non ha la coscienza per farlo, e tanto meno le qualità morali, ma, a questo punto, non ha nemmeno quelle che le consentirebbero di comprenderne la necessità, visto il guazzabuglio che lei, senza battere ciglio, ha permesso fosse combinato da quell'insieme di corridoi ed uffici che lei continua a chiamare amministrazione comunale e invece tratta come il suo zerbino di casa.

Massimo Follesa portavoce CoVePA ovestVI

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