mercoledì 3 febbraio 2016

La Corte dei Conti rende noto l'esito della sua attività sulla Pedemontana Veneta



 

La Corte dei Conti di nazionale ha reso nota la relazione finale sulla SPV della Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato. Facendo seguito all'adunanza del 21/12/15, con la deliberazione n.18/2015/G, ha emanato alcune censure a cui devono ottemperare le pubbliche amministrazioni coinvolte tra cui in particolare Commissario, Regione Veneto e Comuni. É una sonora bocciatura dell'opera, del Commissario Vernizzi, della Regione Veneto e di Zaia stesso che segue SPV sin da quando era a capo della provincia di Treviso nel 2001. Sono contenute raccomandazioni e una vera e propria stroncatura a cui la SPV dovrebbe ottemperare entro 6 mesi, speriamo che questo valga la rimozione di Vernizzi e la revisione del progetto finanziario della Pedemontana Veneta. Sono due richieste che rivolgiamo per competenza a Matteo Renzi e alla commissione di revisione dei projectfinancing che dipende direttamente dal Governatore veneto Luca Zaia.
Pubblichiamo qui la sintesi del documento depositato il 30/12: <<La superstrada a pedaggio ‘Pedemontana veneta’ è in corso di realizzazione ad iniziativa  dei privati circa la progettazione e l’esecuzione. I molteplici ripensamenti sulle sue modalità realizzative negli anni precedenti l’affidamento dell’opera hanno condotto ad una soluzione ibrida di superstrada a pagamento con caratteristiche autostradali. Il commissariamento dell’opera ha permesso deroghe alla legislazione vigente ed alla  legge obiettivo, trasformandosi in mezzo di soluzione per i problemi organizzativi  dell’apparato amministrativo. La deroga reiterata e pluriennale alle ordinarie competenze  appare singolare, anche in considerazione del fatto che il commissariamento è stato sollecitato dalla stessa Regione Veneto, privata delle sue funzioni in materia. 
Le procedure semplificate, se hanno consentito di accelerare i tempi di approvazione dei progetti, hanno prodotto, tuttavia, conflitti e contenziosi. Il commissario ha assommato in sé tutte le funzioni concernenti l’opera, dopo essere stato, in vari momenti, anche segretario alle infrastrutture della regione, autorità di vertice di Veneto strade e delle commissioni di valutazione ambientale e di sostenibilità economico-finanziaria. La struttura commissariale presenta costi rilevanti che si aggiungono a quelli degli organi che restano preposti alle attività ad essa delegate. Peraltro, a causa dei vasti poteri attribuitile ed alla sua non adeguata composizione, è stato necessario il ricorso a consulenze esterne. I controlli dei ministeri competenti e della regione risultano carenti. Il progetto originario dell’opera è stato oggetto di continue rielaborazioni, già immediatamente dopo l’approvazione del preliminare da parte del Cipe, ed anche di contestazioni da parte di alcuni enti locali, che ne hanno lamentato lo scarso approfondimento tecnico. Una più penetrante analisi economico-finanziaria dell’investimento, fin dalle fasi iniziali, per valutarne fattibilità e finanziabilità, nonché per definire una corretta allocazione dei rischi associati alla realizzazione ed alla gestione dell’opera, avrebbe contribuito ad evitare le successive, sfavorevoli rimodulazioni per la finanza pubblica. Appare incerta la sostenibilità finanziaria dell’opera, viste le previsioni ottimistiche sui volumi di traffico, con il conseguente rischio che gli insufficienti flussi di cassa generati possano produrre ulteriori esborsi pubblici. Il costo di realizzazione, nel corso degli anni, è cresciuto notevolmente, superando, con  gli oneri capitalizzati, i 3 miliardi, anche a causa delle rimodulazioni progettuali e delle opere compensative richieste dagli enti locali. Inoltre, parte della viabilità di raccordo con l’opera non è inclusa nel costo e a ciò dovrà provvedersi con ulteriori fondi pubblici.La convenzione presenta condizioni di notevole convenienza per il concessionario, ricadendo molti rischi sul concedente; incombe, pertanto, l’alea di un potenziale debito sulla regione, dal momento che il rischio di mercato risulta sbilanciato a sfavore della parte pubblica. Costante è risultato, nel tempo, l’aumento del contributo pubblico. Peraltro, nonostante le assicurazioni, il perfezionamento dei finanziamenti di parte privata non si è ancora realizzato, con la conseguenza che l’avanzamento dei lavori, finora, è stato reso possibile soprattutto attraverso il contributo pubblico, in contraddizione con le finalità del ricorso al partenariato pubblico-privato. Modesta risulta l’attività di controllo e di monitoraggio dell’opera, anche a causa della direzione dei lavori affidata, per disposizione legislativa, all’esecutore stesso. Il collaudo è stato affidato all’esterno della stazione appaltante ed intuitu personae. Il pagamento dei collaudatori a carico del concessionario è contrario al principio del buon andamento amministrativo, dal momento che la loro posizione quali contraddittori dell’esecutore non tollera condizionamenti.>>

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