tratto da lavitadelpopolo.it 10/07/2015 di Bruno Desidera
Non sarà in discesa, il percorso della Superstrada pedemontana. Ed anzi ulteriori contrattempi rischiano di arrivare proprio alla fine, a Spresiano, dove l’arteria si congiungerà con l’A27. Era stato proprio il commissario Silvano Vernizzi, lo scorso 9 gennaio, in un’intervista al giornale di Vicenza, a porre il problema: “Mancano ancora da cantierare gli ultimi 15 chilometri in attesa di una soluzione che riguarda il nodo dell’ex discarica di Spresiano”. Già, perché il tratto compreso tra la Pontebbana e l’A27, al confine tra Spresiano e Villorba, è caratterizzato dalla presenza di due discariche ormai esaurite. Soprattutto sopra una di queste - dove è stato stoccato del pulper, il resto delle lavorazioni della carta - in quella che oggi è una terra di nessuno nei pressi di via Ferraressa e via Isonzo, sorgerà il casello di Spresiano. Il tema non è nuovo, visto che ancora nel 2013 Legambiente di Treviso aveva criticato “la scelta di posizionare all’interno di una zona comprendente una cava e due discariche esaurite”, con la conseguenza “di dover esporre la popolazione alle polveri e quant’altro verrà liberato dalle operazioni di scavo”. La questione è riemersa la scorsa settimana a Spresiano quando, sempre su iniziativa di LegaAmbiente, è stato presentato il libro “Strade morte”, in parte dedicato anche alla Spv, alla presenza di due degli autori, il giornalista Marco Milioni e l’arch. Massimo Follesa, portavoce dei comitati coordinati nel Covepa. Durante la serata si è parlato anche dei punti interrogativi sulla sostenibilità economica del progetto e delle pesanti incognite sulla formula del project financing.
Dal canto suo, pur senza entrare nei particolari, il commissario Silvano Vernizzi assicura, pur senza fornire particolari: “Su Spresiano i problemi sono risolti il progetto va avanti”. Vernizzi parla anche di intesa con i Comuni della zona, riguardo alle opere complementari, per le quali non ci sono più i soldi: “Si andrà avanti con il progetto preliminare, in attesa dei finanziamenti”.
Ma per i comuni si tratta in buona misura di una beffa, che sta suscitando non pochi mal di pancia. Rischiano infatti di saltare la tangenziale di Spresiano e quella di Povegliano. Tra l’altro la questione evidenzia una contraddizione evidente nell’andamento dei lavori: si è iniziato dal tratto palesemente meno necessario, più impattante e costoso (quello vicentino), per lasciare “in coda” il tratto trevigiano.
Infine, da Vernizzi, arrivano rassicurazione sugli espropri: “Finora abbiamo avuto 2.830 immissioni di possesso, gli accordi bonari hanno riguardato il 40-45% dei casi. Gli acconti da versare corrispondono a 96 milioni di euro: di questi 26 sono stati liquidati e altri 56 sono in arrivo entro settembre”.
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