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Si perché senza il traffico dell'A31 e della Valsugana da nord si certifica il fallimento del PEF di SPV firmato da Zaia, Vernizzi e Dogliani. A 6 anni dal consegna al concessionario, si registra solo qualche spicciolo dai fondi privati, e dopo oltre un anno e mezzo di ritardi nella progettazione, non si sa nulla sulla consegna dell'opera completa. La SPV doveva finire in 5 anni ma è senza contributi bancari, del resto non è l'unica opera da cui si tengono alla larga le banche italiane. E’ possibile che nessuno pensi una strategia di uscita per la SPV, che contempli tre passi semplici e tre ragionamenti basilari di approccio politico a un’opera che rischia di trasformarsi sul serio in un buco? Per queso il CoVePA propone tre piccoli passi per uscire dalla Salerno Reggio del Nordest: A) Eliminazione dell’Emergenza; B) Annullamento della concessione; C) Rimoludazione di progetto e cantiere con i soldi che ci sono!
Quel piano finanziario si
basa su calcoli e previsioni da gioco delle tre carte: sotto alla
tazza non c'è traffico e dunque non ci sono ricavi, senza ricavi le
banche non ci mettono soldi, senza soldi deve intervinire il governo con fondi pubblici. Il contratto per questo chiama la
regione e lo stato a risponderne sia con 436mln in 15 anni, che con
interventi per contenere gli interessi delle banche capaci di costare
anche oltre il 20%, come sostiene Carlo Ponti(p.188 “Strade senza
uscita” R.Cuda). Noi lo sapevano da anni e su questo è partita la censura della Corte dei Conti e dell'ANAC e dovrebbe arrivare anche quella della Magistratura.