Al Direttore de Il
Giornale di Vicenza
e per conoscenza al
responsabile della redazione di Bassano del Grappa
Egregio Direttore,
ai sensi della normativa sui servizi di informazione chiedo di replicare alle
dichiarazioni del Commissario Vernizzi e di rettificare quelle
attribuite a me e al CoVePA nell'articolo apparso il 20 maggio del
2013 a firma di Lorenzo Parolin. L'articolo riferisce fatti avvenuti
almeno 15 giorni fa e fa apparire il coordinamento come impegnato per
completare le pratiche di indennizzo. Questo non è vero: il CoVePA
ha promosso azioni legali per annullare gli espropri e gli
indennizzi; ha voluto denunciare le gravi insufficienze economiche e
finanziarie di chi ha proposto il progetto di finanza di SPV ed ha
chiesto agli espropriati di non firmare i verbali di entrata in
possesso e di promuovere sistematicamente ricorsi sui valori di
esproprio e indennizzo proposti.
Il commissario dichiara
che spetta agli espropriati e al coordinamento attivarsi e inviare
richieste di indennizzo, questo è invece compito di chi espropria.
Gli espropriati che lo fanno si precludono ogni possibile ricorso sul
valore attribuito da SIS concessionario che espropria. In secondo
luogo sul valore di indennizzo e di esproprio è possibile ricorrere
per via giudiziaria fino alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo e
vedere condannato concessionario e concedente che in questo momento
violano i diritti dei cittadini della pedemontana veneta.
I valori di esproprio
dovrebbero essere allineati a quelli di cartolarizzazione dei beni
dello Stato Italiano. Chi accetta i valori e gli acconti e li incassa
rischia di doverli restituire qualora dovessero essere sbloccate le
sentenze contro il commissario in Consiglio di Stato o essere resa
pubblica la sentenza del TAR Lazio in attesa dal 6 febbraio us e
promossa da 39 espropriati. Si tratta di sentenze che farebbero
decadere gli atti di entrata in possesso per una pubblica utilità
promossa da un commissario dimezzato da una falsa emergenza.
Infine voglio rettificare
alle dichiarazioni attribuite al CoVePA e a me: abbiamo chiesto
all'Assessore Bernardi di intervenire come ha fatto il presidente
Bonomo di Confartigianato, dichiarando che come non si pagano le
aziende, non si pagano gli espropri e che questi andrebbero pagati
prima dell'avvio dei cantieri. Il CoVePA ha chiesto al comune di
Bassano d.G. di farsi parte attiva perchè i cantieri non partano se
non sono disponibili i soldi per gli espropri. Infatti Il Giornale di
Vicenza ha riferito che mancherebbero 330 mln al progetto di SPV
somma troppo simile a quella nel quadro economico definitivo di 324
mln per gli espropri. Dunque la somma mancante secondo Vernizzi e
Chisso sarebbe proprio quella degli espropri. Inoltre il CoVePA
sostiene che i milioni mancanti sono almeno 508 mln come contenuto
nei documenti presentati dal consorzio del concessionario nel
progetto definitivo approvato.
Il CoVePA ha chiesto il
blocco dei cantieri perchè SPV costruisce un debito per la Regione
Veneto. Abbiamo chiesto ripetutamente il blocco dei cantieri avviati
con segnalazioni ed esposti all'autorità giudiziaria ed
amministrativa per le violazioni di legge di chi ha autorizzato il
Project Financing di SPV. Abbiamo denunciato la grave mancanza di
ricavi dovuta all'alterazione dei dati sui flussi di traffico.
Abbiamo chiesto l'intervento della magistratura bassanese e veneziana
per tutte queste cose, di quella vicentina per indagare sulle carenze
dei cantieri avviati nel bacino dell'Astico e del Brenta poiché il
direttore del Genio Civile di Vicenza ha dichiarato che
l'autorizzazione idraulica sarebbe incompleta.
Massimo Follesa Portavoce
CoVePA
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