mercoledì 1 maggio 2013

Bonomo (Confartigianato Vicenza) sui cantieri SPV: «Abbiamo aziende non pagate»


Uno dei cantieri aperti della Pedemontana. FOTO STELLA

TRATTO DA www.ilgiornaledivicenza.it di Matteo Bernardini
RIPERCUSSIONI. La denuncia del presidente Confartigianato Vicenza
«Le stiamo aiutando con il nostro Consorzio fidi»

30/04/2013
«Ci sono alcune imprese, nostre associate, che non vengono pagate per i lavori effettuati dal consorzio Sis dal luglio dello scorso anno». La dichiarazione arriva dal presidente di Confartigianato Vicenza, Agostino Bonomo. Che poi precisa: «Si tratta di piccole e medie imprese sub appaltatrici dei settori catering, vigilanza e movimentazione terra. Per il momento stiamo parlando di un numero ristretto però ci stiamo attivando per capire se il fenomeno sia in realtà più esteso».
Tanto che Confartigianato ha deciso di cominciare una verifica tra tutte le aziende iscritte all'associazione di via Fermi che lavorano nei cantieri del consorzio Sis che sta costruendo la Pedemontana. L'obiettivo dell'indagine è dunque quello di capire gli esatti motivi per cui le fatture non vengono saldate e se il numero delle attività imprenditoriali coinvolte possa in realtà essere anche più ampio di quello delle aziende che hanno già deciso di uscire allo scoperto. «Chi non ha ancora ricevuto i pagamenti ha chiesto aiuto al nostro consorzio fidi e stiamo dando loro una mano - spiega Agostino Bonomo - però vogliamo andare a fondo della questione. I nostri uffici stanno infatti verificando le varie posizioni aziendali per comprendere se le fatture non sono state saldate perché le imprese non sono in regola con i documenti oppure se i problemi stanno altrove, ovvero nel Consorzio stesso che non ha la liquidità necessaria per saldare i conti dei lavori eseguiti dai nostri associati». 
«Se, dunque - prosegue Bonomo - la questione rappresenti un caso circoscritto relativo a un piccolo gruppo di attività economiche, o se invece la tendenza è ben più ampia verrà chiarito già nei prossimi giorni dopo la ricognizione effettuata dai nostri dipendenti. Anche perché le imprese della provincia che lavorano per il consorzio impegnato nella realizzazione della Pedemontana sono numerose». Molti lavori infatti sono stati concessi in sub appalto proprio per consentire l'impiego del più alto numero di pmi locali. E quindi il fatto di voler comprendere bene cosa stia realmente accadendo all'interno della gestione del maxi-cantiere pedemontano, per Confartigianto, diventa indispensabile. «Questo perché - riprende il presidente degli artigiani vicentini - alcuni procedimenti burocratici, al di là della situazione in cui possono versare le nostre imprese impiegate nel Sis, sono quantomeno particolari. Un esempio: l'ufficio tecnico-amministrativo del cantiere della Pedemontana si trova a Romano d'Ezzelino (dove si certifica lo stato di avanzamento dell'opera e quindi il primo via libera ai pagamenti da effettuare). L'uffico centrale e la sede legale del consorzio sono però a Torino (e qui parte l'effettivo ordine di pagamento); ma i soldi poi arrivano da una filiale di Cagliari». Insomma, per essere saldati (nello stato di avanzamento dei lavori) parte una singolare sorta di mini giro d'Italia: dal Bassanese al capoluogo piemontese sino a quello sardo dove una filiale bancaria invia i bonifici delle fatture emesse dalle imprese venete. E qui, dunque, emerge il dubbio di fondo sollevato da Confartigianato: i ritardi sono legati a cause indipendenti dall'attività di gestione del consorzio pedemontano (che non ha ancora effettuato il “closing” contrattuale con le banche) oppure sono da riferire a singoli problemi causati dalle stesse aziende che non hanno portato a termine tutte le procedure burocratico-amministrative richieste dalla legge? «Su tutto questo - puntualizza Agostino Bonomo - come la questione non fosse già abbastanza complicata, si inserisce anche la stretta creditizia. Il sistema legato al mondo del credito è infatti completamente mutato rispetto a qualche anno fa. Gli anticipi-fattura e i castelletti bancari sono sempre più difficili da ottenere. C'è molta più attenzione. Se poi a questa situazione ci si aggiungono pure i ritardi allora la cosa si fa ancora più grave. A noi quindi non resta che fare la nostra parte e sostenere le aziende in difficoltà mettendo a disposizione gli strumenti di Artigianfidi». Lo strumento che attualmente è stato richiesto e utilizzato dal piccolo gruppo di imprese che lavora all'interno del Sis e che deve fare i conti con ritardi di pagamento “monstre”.

Matteo Bernardini

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