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Gli ultimi due giorni non hanno riservato delle belle sorprese per il Veneto. Ieri il Corsera, tra i primi, ha dato la notizia della indagine a carico del comandante della Gdf per il Triveneto ovvero il generale Giuseppe Mango. Il quale è accusato dalla Dda napoletana di avere rivelato ad un suo amico avvocato alcuni dettagli riservati di una inchiesta in corso sugli affari del clan camorristico dei Polverino. Chi ha buona memoria ricorderà tra l’altro che proprio un’inchiesta su quella famiglia portò nel gennaio del 2012 ad una operazione nell’area di Piove di Sacco che fece clamore. E durante la quale fu arrestato il superlatitante del clan Polverino Nicola Imbriani. I cui fiancheggiatori pochi mesi appresso vennero condannati in primo grado dal tribunale di Padova. Ma le bad news per il Veneto non si esauriscono. Oggi(16/09/16ndr) l’Espresso pubblica un servizio in cui il futuro della Pedemontana veneta viene messo in cattivissima luce, mentre nemmeno il governatore leghista Luca Zaia ne esce bene. L’altra bordata de l’Espresso è invece relativa al comportamento degli industriali veneti, vicentini in primis per l’affaire BpVi e per l’affaire Veneto Banca. In questo caso è un corsivo al curaro firmato da vittorio Malagutti che mette per l’ennesima volta in piazza tutte le contraddizioni in capo agli industriali della regione, partire da Roberto zuccato sino a giungere alla famiglia Zoppas.
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