martedì 2 agosto 2016

Pedemontana Veneta: 5 punti del CoVePA per Del Rio e De Vincenti

E' chiaro a tutti che nella Pedemontana Veneta c'è un MOSE di soldi nascosto nei rimborsi del contratto. Il dettaglio lo abbiamo già evidenziato e sta nascosto nell'articolo 8 e 8 bis delle due versioni del 2009 e del 2013 del contratto di concessione(http://wwwcovepa.blogspot.it/p/leggi-il-piano-economico.html). Emerge che il peso maggiore di questo progetto avviato sull'intero asse, privo di serie verifiche finanziarie e progettuali, è pagato dal territorio e da chi è obbligato a cederlo in virtù di norme di emergenza inventate per favorire il concessionario nell'incamerare campi e case.Non ci stiamo a essere passati per coloro che proteggono il proprio particolare e non hanno interesse al bene collettivo. Dopo oltre un decennio di battaglie e di denunce non ci stiamo ad essere liquidati come dei sempliciotti che boicottano lo sviluppo del del Veneto del 3° millennio. Noi non sappiamo in che fantastico mondo vivono individui che sparano nel mucchio sviluppista e siliconato, senza aver approfondito i contratti (http://wwwcovepa.blogspot.it/p/leggi-il-piano-economico.html) e i dettagli che minano la concessione della SPV (http://wwwcovepa.blogspot.it/2016/07/spvmose-ecco-le-carte-della-concessione.html) .

Vogliamo avere una rapporto con le forze di governo del paese che hanno avuto il coraggio di rompere il velo sulle omertà ultradecennali della superstrada a pedaggio. Non abbiamo più fiducia in una classe dirigente regionale che ha costruito un buco e cerca regali e protezioni. Chiediamo con Lei e con i loro rappresentanti al tavolo tecnico a VenetoStrade, per presentare in modo articolato alcuni semplici punti che qui anticipiamo in sintesi:
1.Stop ai cantieri per avviare un tavolo trasparente e partecipato sul sistema di finanziamento, degli interessi e del rischio, per riprogettare una SPV dove serve e come serve;
2.Revisione del sistema dei flussi di traffico, dei pedaggi e riduzione dei costi a partire dal blocco della galleria Malo-Caselgomberto e del primo lotto, risparmiando oltre 500mln€ con riduzione dell'esposizione finanziaria;
3.Allontanamento del gruppo di gestione di questo fallimento con tutti i vertici, i collaboratori, gli assistenti e i passa carte;
4.Basta con la farsa sugli espropri: vanno pagati prima di tutti quale garanzia di ogni eventuale ripresa dei lavori;
5.Applicazione del Codice degli Appalti con il via a un project-review della SPV con intervento della Corte Dei conti e di ANAC, rispetto la direttiva 2014/23/UE sul rischio operativo bancario a carico del concessionario.
leggi l'intera lettera

Alla cortese attenzione
del Ministro delle Infrastrutture e Trasportti
Dott. Graziano del Rio
segreteria.ministro@pec.mit.gov.it

del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri , Segretario del Consiglio dei Ministri
Prof. Caudio De Vincenti
ssdevincenti@governo.it
usg@mailbox.governo.it

loro sedi
Bassano del Grappa 27 luglio 2016
Oggetto: Tavolo Tecnico sulla Superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta

E' chiaro a tutti che nella Pedemontana Veneta c'è un MOSE di soldi nascosto nei rimborsi del contratto. Il dettaglio lo abbiamo già evidenziato e sta nascosto nell'articolo 8 e 8 bis delle due versioni del 2009 e del 2013 del contratto di concessione(http://wwwcovepa.blogspot.it/p/leggi-il-piano-economico.html). Emerge che il peso maggiore di questo progetto avviato sull'intero asse, privo di serie verifiche finanziarie e progettuali, è pagato dal territorio e da chi è obbligato a cederlo in virtù di norme di emergenza inventate per favorire il concessionario nell'incamerare campi e case. Purtroppo quelle procedure non agevolano affatto la trasparenza, ne tanto meno la sicurezza degli incassi a fronte degli espropri per i cantieri così furbescamente avviati. E' difficile credere alla buona fede di chi ha avviato cantieri per 3,1 mld di € da Montecchio Maggiore(VI) a Spresiano(TV), quando finora sono stati impiegati solo soldi “in prevalenza da risorse pubbliche (390 milioni su 614 complessivi stanziati dallo Stato).” Come si fanno a programmare cantieri così estesi se “gli stati di avanzamento lavori emessi ammontano a 450 milioni di euro.” Si potrebbe dire che non è un cantiere, ma un'occupazione affaristica di un intero territorio da parte di un pugno di malfattori, se non avessimo a che fare con “il concessionario Consorzio Sis, controllato dall’impresa di costruzioni piemontese dei Dogliani in società con gli spagnoli di Sacyr Itinere Infraestructures di Madrid,” che, secondo il commissario Vernizzi nella lettera a Renzi, “ha messo finora nella Pedemontana appena sessanta milioni di euro, una briciola rispetto a un’opera da due miliardi di euro. Ed ora si trova davanti alla più banale e importante delle difficoltà: non ha risorse proprie per proseguire l’infrastruttura e i mercati finanziari non vogliono rilasciarne perché ritiene il progetto «non sostenibile».” (Tribuna di TV 26/07/16 pp 11)

Non ci stiamo a essere passati per coloro che proteggono il proprio particolare e non hanno interesse al bene collettivo. Dopo oltre un decennio di battaglie e di denunce non ci stiamo ad essere liquidati come dei sempliciotti che boicottano lo sviluppo del del Veneto del 3° millennio. Noi non sappiamo in che fantastico mondo vivono individui che sparano nel mucchio sviluppista e siliconato, senza aver approfondito i contratti (http://wwwcovepa.blogspot.it/p/leggi-il-piano-economico.html) e i dettagli che minano la concessione della SPV (http://wwwcovepa.blogspot.it/2016/07/spvmose-ecco-le-carte-della-concessione.html) .

Per questo saremo presenti a VenetoStrade con un sit-in Venerdì 29/07/2016 dalle ore 10 alle ore 14 dove terremo un'azione dimostrativa e una conferenza stampa. Vogliamo avere una rapporto con le forze di governo del paese che hanno avuto il coraggio di rompere il velo sulle omertà ultradecennali della superstrada a pedaggio. Non abbiamo più fiducia in una classe dirigente regionale che ha costruito un buco e cerca regali e protezioni. Chiediamo con Lei e con i loro rappresentanti al tavolo tecnico a VenetoStrade, per presentare in modo articolato alcuni semplici punti che qui anticipiamo in sintesi:

1.Stop ai cantieri per avviare un tavolo trasparente e partecipato sul sistema di finanziamento, degli interessi e del rischio, per riprogettare una SPV dove serve e come serve;
2.Revisione del sistema dei flussi di traffico, dei pedaggi e riduzione dei costi a partire dal blocco della galleria Malo-Caselgomberto e del primo lotto, risparmiando oltre 500mln€ con riduzione dell'esposizione finanziaria;
3.Allontanamento del gruppo di gestione di questo fallimento con tutti i vertici, i collaboratori, gli assistenti e i passa carte;
4.Basta con la farsa sugli espropri: vanno pagati prima di tutti quale garanzia di ogni eventuale ripresa dei lavori;
5.Applicazione del Codice degli Appalti con il via a un project-review della SPV con intervento della Corte Dei conti e di ANAC, rispetto la direttiva 2014/23/UE sul rischio operativo bancario a carico del concessionario.

Ditinti Saluti

Matilde Cortese, Dott. Elvio Gatto, Arch. Massimo M. Follesa portavoce CoVePA
wwwcovepa@gmail.com wwwcovepa.blogspot.it

c/o St.Arch.Ass.Perlotto&Follesa - v. Perin, 2 36070 Trissino VI - saapef@tin.it saapef@pec.it

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