E'
chiaro a tutti che nella Pedemontana Veneta c'è un MOSE di soldi
nascosto nei rimborsi del contratto. Il dettaglio lo abbiamo già
evidenziato e sta nascosto nell'articolo 8 e 8 bis delle due versioni
del 2009 e del 2013 del contratto di
concessione(http://wwwcovepa.blogspot.it/p/leggi-il-piano-economico.html).
Emerge che il peso maggiore di questo progetto avviato sull'intero
asse, privo di serie verifiche finanziarie e progettuali, è pagato
dal territorio e da chi è obbligato a cederlo in virtù di norme di
emergenza inventate per favorire il concessionario nell'incamerare
campi e case.Non ci stiamo a essere passati per coloro che proteggono
il proprio particolare e non hanno interesse al bene collettivo. Dopo
oltre un decennio di battaglie e di denunce non ci stiamo ad essere
liquidati come dei sempliciotti che boicottano lo sviluppo del del
Veneto del 3° millennio. Noi non sappiamo in che fantastico mondo
vivono individui che sparano nel mucchio sviluppista e siliconato,
senza aver approfondito i contratti
(http://wwwcovepa.blogspot.it/p/leggi-il-piano-economico.html) e i
dettagli che minano la concessione della SPV
(http://wwwcovepa.blogspot.it/2016/07/spvmose-ecco-le-carte-della-concessione.html)
.
Vogliamo
avere una rapporto con le forze di governo del paese che hanno avuto
il coraggio di rompere il velo sulle omertà ultradecennali della
superstrada a pedaggio. Non abbiamo più fiducia in una classe
dirigente regionale che ha costruito un buco e cerca regali e
protezioni. Chiediamo con Lei e con i loro rappresentanti al tavolo
tecnico a VenetoStrade, per presentare in modo articolato alcuni
semplici punti che qui anticipiamo in sintesi:
1.Stop
ai cantieri per avviare un tavolo trasparente e partecipato sul
sistema di finanziamento, degli interessi e del rischio, per
riprogettare una SPV dove serve e come serve;
2.Revisione
del sistema dei flussi di traffico, dei pedaggi e riduzione dei costi
a partire dal blocco della galleria Malo-Caselgomberto e del primo
lotto, risparmiando oltre 500mln€ con riduzione dell'esposizione
finanziaria;
3.Allontanamento
del gruppo di gestione di questo fallimento con tutti i vertici, i
collaboratori, gli assistenti e i passa carte;
4.Basta
con la farsa sugli espropri: vanno pagati prima di tutti quale
garanzia di ogni eventuale ripresa dei lavori;
5.Applicazione
del Codice degli Appalti con il via a un project-review della SPV con
intervento della Corte Dei conti e di ANAC, rispetto la direttiva
2014/23/UE sul rischio operativo bancario a carico del
concessionario.
leggi
l'intera lettera
Alla cortese attenzione
del
Ministro delle Infrastrutture e Trasportti
Dott.
Graziano del Rio
segreteria.ministro@pec.mit.gov.it
del
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ,
Segretario del Consiglio dei Ministri
Prof.
Caudio De Vincenti
ssdevincenti@governo.it
usg@mailbox.governo.it
loro sedi
Bassano
del Grappa 27 luglio 2016
Oggetto:
Tavolo Tecnico sulla Superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta
E'
chiaro a tutti che nella Pedemontana Veneta c'è un MOSE di soldi
nascosto nei rimborsi del contratto. Il dettaglio lo abbiamo già
evidenziato e sta nascosto nell'articolo 8 e 8 bis delle due versioni
del 2009 e del 2013 del contratto di
concessione(http://wwwcovepa.blogspot.it/p/leggi-il-piano-economico.html).
Emerge che il peso maggiore di questo progetto avviato sull'intero
asse, privo di serie verifiche finanziarie e progettuali, è pagato
dal territorio e da chi è obbligato a cederlo in virtù di norme di
emergenza inventate per favorire il concessionario nell'incamerare
campi e case. Purtroppo quelle procedure non agevolano affatto la
trasparenza, ne tanto meno la sicurezza degli incassi a fronte degli
espropri per i cantieri così furbescamente avviati. E' difficile
credere alla buona fede di chi ha avviato cantieri per 3,1 mld di €
da Montecchio Maggiore(VI) a Spresiano(TV), quando finora sono stati
impiegati solo soldi “in prevalenza da risorse pubbliche (390
milioni su 614 complessivi stanziati dallo Stato).” Come si fanno a
programmare cantieri così estesi se “gli stati di avanzamento
lavori emessi ammontano a 450 milioni di euro.” Si potrebbe dire
che non è un cantiere, ma un'occupazione affaristica di un intero
territorio da parte di un pugno di malfattori, se non avessimo a che
fare con “il concessionario Consorzio Sis, controllato dall’impresa
di costruzioni piemontese dei Dogliani in società con gli spagnoli
di Sacyr Itinere Infraestructures di Madrid,” che, secondo il
commissario Vernizzi nella lettera a Renzi, “ha messo finora nella
Pedemontana appena sessanta milioni di euro, una briciola rispetto a
un’opera da due miliardi di euro. Ed ora si trova davanti alla più
banale e importante delle difficoltà: non ha risorse proprie per
proseguire l’infrastruttura e i mercati finanziari non vogliono
rilasciarne perché ritiene il progetto «non sostenibile».”
(Tribuna di TV 26/07/16 pp 11)
Non
ci stiamo a essere passati per coloro che proteggono il proprio
particolare e non hanno interesse al bene collettivo. Dopo oltre un
decennio di battaglie e di denunce non ci stiamo ad essere liquidati
come dei sempliciotti che boicottano lo sviluppo del del Veneto del
3° millennio. Noi non sappiamo in che fantastico mondo vivono
individui che sparano nel mucchio sviluppista e siliconato, senza
aver approfondito i contratti
(http://wwwcovepa.blogspot.it/p/leggi-il-piano-economico.html) e i
dettagli che minano la concessione della SPV
(http://wwwcovepa.blogspot.it/2016/07/spvmose-ecco-le-carte-della-concessione.html)
.
Per
questo saremo presenti a VenetoStrade con un sit-in Venerdì
29/07/2016 dalle ore 10 alle ore 14 dove terremo un'azione
dimostrativa e una conferenza stampa. Vogliamo avere una rapporto con
le forze di governo del paese che hanno avuto il coraggio di rompere
il velo sulle omertà ultradecennali della superstrada a pedaggio.
Non abbiamo più fiducia in una classe dirigente regionale che ha
costruito un buco e cerca regali e protezioni. Chiediamo con Lei e
con i loro rappresentanti al tavolo tecnico a VenetoStrade, per
presentare in modo articolato alcuni semplici punti che qui
anticipiamo in sintesi:
1.Stop
ai cantieri per avviare un tavolo trasparente e partecipato sul
sistema di finanziamento, degli interessi e del rischio, per
riprogettare una SPV dove serve e come serve;
2.Revisione
del sistema dei flussi di traffico, dei pedaggi e riduzione dei costi
a partire dal blocco della galleria Malo-Caselgomberto e del primo
lotto, risparmiando oltre 500mln€ con riduzione dell'esposizione
finanziaria;
3.Allontanamento
del gruppo di gestione di questo fallimento con tutti i vertici, i
collaboratori, gli assistenti e i passa carte;
4.Basta
con la farsa sugli espropri: vanno pagati prima di tutti quale
garanzia di ogni eventuale ripresa dei lavori;
5.Applicazione
del Codice degli Appalti con il via a un project-review della SPV con
intervento della Corte Dei conti e di ANAC, rispetto la direttiva
2014/23/UE sul rischio operativo bancario a carico del
concessionario.
Ditinti
Saluti
Matilde
Cortese, Dott. Elvio Gatto, Arch. Massimo M. Follesa portavoce CoVePA
wwwcovepa@gmail.com
wwwcovepa.blogspot.it
c/o
St.Arch.Ass.Perlotto&Follesa - v. Perin, 2 36070 Trissino VI -
saapef@tin.it saapef@pec.it
Alla cortese attenzione
del
Ministro delle Infrastrutture e Trasportti
Dott.
Graziano del Rio
segreteria.ministro@pec.mit.gov.it
del
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ,
Segretario del Consiglio dei Ministri
Prof.
Caudio De Vincenti
ssdevincenti@governo.it
usg@mailbox.governo.it
loro sedi
Bassano
del Grappa 27 luglio 2016
Oggetto:
Tavolo Tecnico sulla Superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta
E'
chiaro a tutti che nella Pedemontana Veneta c'è un MOSE di soldi
nascosto nei rimborsi del contratto. Il dettaglio lo abbiamo già
evidenziato e sta nascosto nell'articolo 8 e 8 bis delle due versioni
del 2009 e del 2013 del contratto di
concessione(http://wwwcovepa.blogspot.it/p/leggi-il-piano-economico.html).
Emerge che il peso maggiore di questo progetto avviato sull'intero
asse, privo di serie verifiche finanziarie e progettuali, è pagato
dal territorio e da chi è obbligato a cederlo in virtù di norme di
emergenza inventate per favorire il concessionario nell'incamerare
campi e case. Purtroppo quelle procedure non agevolano affatto la
trasparenza, ne tanto meno la sicurezza degli incassi a fronte degli
espropri per i cantieri così furbescamente avviati. E' difficile
credere alla buona fede di chi ha avviato cantieri per 3,1 mld di €
da Montecchio Maggiore(VI) a Spresiano(TV), quando finora sono stati
impiegati solo soldi “in prevalenza da risorse pubbliche (390
milioni su 614 complessivi stanziati dallo Stato).” Come si fanno a
programmare cantieri così estesi se “gli stati di avanzamento
lavori emessi ammontano a 450 milioni di euro.” Si potrebbe dire
che non è un cantiere, ma un'occupazione affaristica di un intero
territorio da parte di un pugno di malfattori, se non avessimo a che
fare con “il concessionario Consorzio Sis, controllato dall’impresa
di costruzioni piemontese dei Dogliani in società con gli spagnoli
di Sacyr Itinere Infraestructures di Madrid,” che, secondo il
commissario Vernizzi nella lettera a Renzi, “ha messo finora nella
Pedemontana appena sessanta milioni di euro, una briciola rispetto a
un’opera da due miliardi di euro. Ed ora si trova davanti alla più
banale e importante delle difficoltà: non ha risorse proprie per
proseguire l’infrastruttura e i mercati finanziari non vogliono
rilasciarne perché ritiene il progetto «non sostenibile».”
(Tribuna di TV 26/07/16 pp 11)
Non
ci stiamo a essere passati per coloro che proteggono il proprio
particolare e non hanno interesse al bene collettivo. Dopo oltre un
decennio di battaglie e di denunce non ci stiamo ad essere liquidati
come dei sempliciotti che boicottano lo sviluppo del del Veneto del
3° millennio. Noi non sappiamo in che fantastico mondo vivono
individui che sparano nel mucchio sviluppista e siliconato, senza
aver approfondito i contratti
(http://wwwcovepa.blogspot.it/p/leggi-il-piano-economico.html) e i
dettagli che minano la concessione della SPV
(http://wwwcovepa.blogspot.it/2016/07/spvmose-ecco-le-carte-della-concessione.html)
.
Per
questo saremo presenti a VenetoStrade con un sit-in Venerdì
29/07/2016 dalle ore 10 alle ore 14 dove terremo un'azione
dimostrativa e una conferenza stampa. Vogliamo avere una rapporto con
le forze di governo del paese che hanno avuto il coraggio di rompere
il velo sulle omertà ultradecennali della superstrada a pedaggio.
Non abbiamo più fiducia in una classe dirigente regionale che ha
costruito un buco e cerca regali e protezioni. Chiediamo con Lei e
con i loro rappresentanti al tavolo tecnico a VenetoStrade, per
presentare in modo articolato alcuni semplici punti che qui
anticipiamo in sintesi:
1.Stop
ai cantieri per avviare un tavolo trasparente e partecipato sul
sistema di finanziamento, degli interessi e del rischio, per
riprogettare una SPV dove serve e come serve;
2.Revisione
del sistema dei flussi di traffico, dei pedaggi e riduzione dei costi
a partire dal blocco della galleria Malo-Caselgomberto e del primo
lotto, risparmiando oltre 500mln€ con riduzione dell'esposizione
finanziaria;
3.Allontanamento
del gruppo di gestione di questo fallimento con tutti i vertici, i
collaboratori, gli assistenti e i passa carte;
4.Basta
con la farsa sugli espropri: vanno pagati prima di tutti quale
garanzia di ogni eventuale ripresa dei lavori;
5.Applicazione
del Codice degli Appalti con il via a un project-review della SPV con
intervento della Corte Dei conti e di ANAC, rispetto la direttiva
2014/23/UE sul rischio operativo bancario a carico del
concessionario.
Ditinti
Saluti
Matilde
Cortese, Dott. Elvio Gatto, Arch. Massimo M. Follesa portavoce CoVePA
wwwcovepa@gmail.com
wwwcovepa.blogspot.it
c/o
St.Arch.Ass.Perlotto&Follesa - v. Perin, 2 36070 Trissino VI -
saapef@tin.it saapef@pec.it
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