(Nota CoVePA) Se il Veneto tace e non dice niente non vuol dire che è sempre d'accordo, anzi c'è da preoccuparsi. Infatti il "tasi mona e laora" porta in se il fatto che, mancando il lavoro, rimane il mona e questo alla lunga lascia la bocca amara come insulto che ferisce. Questo è quello che rimane del suo discorso da dentro all'Astico.
A questo proposito rammentiamo che abbiamo appena ricordato l'8 settembre del '43, dove un'intera generazione allevata a credere, obbedire, combattere per oltre un ventennio, dopo sofferenze, ferite e mutilazioni ha deciso di prendere e mollare il capo alle sue frasi fatte e vuote. Come allora a questa crisi che colpisce, ferisce e uccide si è risposto con frasi vuote, con la gran cassa del governo a cui risponde un controcanto retorico veneto, privo di credibilità per l'ennesima inaugurazione.
Insomma come i Piccoli Maestri diciamo merda in bocca alla retorica di questo presidente impomatato.
E' vero siamo ribelli, pochi, litigiosi e male in arnese, ma quello che diciamo è giusto e vero e per questo lotteremo per convincere della correttezza delle nostre idee, fino ad essere maggioranza.
Anche il presidente ha dovuto ammettere che il progetto si basa su presupposti economici artefatti per ottenere una autorizzazione dal CIPE fatta ad arte. Infatti la giunta Zaia ha dovuto riapprovare il nuovo Piano Finanziario dell'opera per avere i 370mln di € che l'opera deve incassare dal governo Letta con cui salvare la finanza di progetto di SPV. Saranno i primi di un lungo elenco visto che si tratta di un'opera priva di ricavi e incapace perciò di ripagare i debiti con le banche con i transiti. Il finanziamento statale avverrà solo se ci sarà il progetto esecutivo entro fine 2013: presidente la aspettiamo ad inaugurare l'attraversamento autostradale della discarica di rifiuti tossici nella ex cava GIE a Cassola (VI), vero scoglio che impedisce il collegamento tra i tratti vicentino e trevigiano.
Pagheranno i veneti per primi e gli italiani a ruota questa SPV che Galan e Zaia annunciavano a totale carico dei privati, potete inaugurare tutti i 45 ponti della pedemontana ma dovete rendervi conto che state inaugurando la fine di un'era.
A questo proposito rammentiamo che abbiamo appena ricordato l'8 settembre del '43, dove un'intera generazione allevata a credere, obbedire, combattere per oltre un ventennio, dopo sofferenze, ferite e mutilazioni ha deciso di prendere e mollare il capo alle sue frasi fatte e vuote. Come allora a questa crisi che colpisce, ferisce e uccide si è risposto con frasi vuote, con la gran cassa del governo a cui risponde un controcanto retorico veneto, privo di credibilità per l'ennesima inaugurazione.
Insomma come i Piccoli Maestri diciamo merda in bocca alla retorica di questo presidente impomatato.
E' vero siamo ribelli, pochi, litigiosi e male in arnese, ma quello che diciamo è giusto e vero e per questo lotteremo per convincere della correttezza delle nostre idee, fino ad essere maggioranza.
Anche il presidente ha dovuto ammettere che il progetto si basa su presupposti economici artefatti per ottenere una autorizzazione dal CIPE fatta ad arte. Infatti la giunta Zaia ha dovuto riapprovare il nuovo Piano Finanziario dell'opera per avere i 370mln di € che l'opera deve incassare dal governo Letta con cui salvare la finanza di progetto di SPV. Saranno i primi di un lungo elenco visto che si tratta di un'opera priva di ricavi e incapace perciò di ripagare i debiti con le banche con i transiti. Il finanziamento statale avverrà solo se ci sarà il progetto esecutivo entro fine 2013: presidente la aspettiamo ad inaugurare l'attraversamento autostradale della discarica di rifiuti tossici nella ex cava GIE a Cassola (VI), vero scoglio che impedisce il collegamento tra i tratti vicentino e trevigiano.
Pagheranno i veneti per primi e gli italiani a ruota questa SPV che Galan e Zaia annunciavano a totale carico dei privati, potete inaugurare tutti i 45 ponti della pedemontana ma dovete rendervi conto che state inaugurando la fine di un'era.
SARCEDO. Il presidente del Veneto Luca Zaia e il Commissario regionale per le infrastrutture Silvano Vernizzi hanno presenziato nella mattinata di oggi al "varo" del nuovo ponte in acciaio, del peso di 1.481 tonnellate, della costruenda Superstrada Pedemontana Veneta sul fiume Astico, nel territorio del Sarcedo (Vicenza), ai confini con Breganze.
«È un momento importante - ha spiegato Zaia - perchè la Pedemontana Veneta è in assoluto una delle più grandi opere mai realizzate nella nostra regione, che coinvolgerà 36 comuni delle province di Vicenza e Treviso, che, una volta realizzata questa arteria, usciranno dall’isolamento, penso al Bassanese, all’Alto Vicentino e a parte del Trevigiano». «Si tratta - ha ricordato - di 94,5 chilometri di superstrada che consentiranno di percorrere in circa 45’ un percorso, per il quale adesso, attraverso la strada ordinaria, si necessita di quasi due ore». Secondo Zaia, i tempi di conclusione dell’opera previsti nel 2017 saranno rispettati, «anzi mi auguro che si farà prima e si possa anticipare la conclusione dell’opera al 2016. Abbiamo già tutto il piano finanziario definitivo, che sono 2 miliardi e 130 milioni. Vogliamo accelerare i tempi e guadagnare mesi importanti». Il governatore ha poi posto l’attenzione sul fatto che la costruzione dell’opera contribuirà alla ripresa dell’economia locale. «Solo per questo cantiere - ha precisato Zaia - ci sono 300 lavoratori, di cui 120 dell’azienda appaltatrice e 180 veneti delle aziende subappaltatrici della nostra terra. Il merito va all’impresa che ha accettato il mio invito pubblico di assegnare l’incarico a veneti ed ad imprese venete». «Non c’è dubbio che sotto il profilo industriale e imprenditoriale - ha proseguito Zaia -, non c’è dubbio che una volta completata la superstrada, la competitività di queste zone è destinata ad aumentare. Ma va anche detto che oltre a una più veloce percorrenza, si guadagna sulla sicurezza stradale, con meno incidenti e meno morti sulle strade». Ha poi posto l’attenzione sulle polemiche e sulla presenza di comitati contrari alla Pedemontana e ad altre opere. «Noi dobbiamo tutelare gli interessi della collettività - ha precisato Zaia - qui la comunità veneta si è espressa in maniera univoca a favore di questa arteria e noi la realizziamo. Poi rispettiamo le idee di tutti e ci confrontiamo sino in fondo: quest’opera ha avuto una mitigazione che è unica, basti pensare che l’80% del nastro d’asfalto correrà in trincea, sotto il piano campagna ed originariamente non era così». «Poi una volta deciso si deve fare - ha concluso - e se qualcuno vuole continuare ad oltranza con i comitati è libero di farlo, siamo in democrazia. Ma noi la strada la facciamo».
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