giovedì 25 aprile 2024

PER UN 25 APRILE IN ONORE DI CHI E' MORTO PER LA LIBERTA' L'UGUAGLIANZA, LA FRATERNITA', LA DEMOCRAZIA, LA GIUSTIZIA E PER LA LIBERAZIONE DALLA DITTATURA FASCISTA. APPELLO AI GIUDICI, AI POLITICI, E AI CANDIDATI. Fuori chi e' a disposizione del malaffare dalle liste

Il 27 APRILE 2024 dalle ore 10 alle ore 18 ad ALTE CECCATO – MONTECCHIO MAGGIORE(VI), presso la ROTATORIA DEL CAVALLO, incrocio V.le Europa-Via Battaglia-V.le Milano-SR 11, saremo al SIT IN – MANIFESTAZIONE sui temi condivisi della «SUPERSTRADA PEDEMONTANA VENETA, TAV E PFAS - Segnali di un crollo sistemico».

Lo faremo convintamente perché adesso abbiamo capito perché la Procura di Vicenza può permettersi di trattenere almeno due fascicoli, se non di più, chissà in quale cassetto o sotto a quale pila di carte. Può permettersi di fare questo non solo per il fascicolo n. 6317/2017, di cui avevamo gia parlato, ma anche per un’altro, il fascicolo n. 3081/ 2022, che metterebbe in luce le responsabilità di chi ha continuato a perpetrare la distruzione dell’integrità dell’area umida protetta delle Poscole a Cornedo Vicentino-Castelgomberto. É un’area Natura 2000 e Sito di Importanza Comunitaria, sottoposto a tutela speciale della Unione Europea. Ci sorprenderemo se scoprissimo che, magari, vi siano persone note coinvolte, dato che sarebbe una mancanza gravissima, degna di un intervento del Consiglio Superiore della Magistratura o della Procura di Trento. Se così fosse, sarebbe doveroso verificare questi atti che sembrano a tutti gli effetti lasciare correre il tempo, come se questo sanasse ”tutt’e’cose” per i reati ambientali e i meccanismi da malaffare della SPV. Loro girano indisturbati, preparano inaugurazioni, tagliano nastri, si piazzano nei ministeri, sbeffeggiano gli organi indipendenti, tirano calci alla Corte dei Conti e all’Autorità di regolazione dei Trasporti; noi invece, siamo curati e accompagnati dai funzionari della Questura di Vicenza. Questi, pur svolgendo il loro dovere con solerzia tanto da monitorare attentamente le nostre iniziative, sanno benissimo che prima o poi dovranno occuparsi di altri soggetti, magari funzionari pubblici.

Chi si dovrebbe occupare dell’integrità della zona umida delle Poscole, tutelata dalla UE, distrutta dai PFAS della SPV e dei cantieri SIS, sottoposta alla protezione della legge italiana e delle norme dell’Unione Europea, e sollecitare i giudici e i funzionari europei ad intervenire è impegnato a scrivere libri, a incontrare finanziatori, e ad andare per librerie e serate. Infatti se non se ne occupa la parlamentare europea del territorio Alessandra Moretti perché se ne dovrebbe occupare la Procura? Alessandra Moretti le offre un bel alibi ai giudici di Vicenza impegnata com’è a girare il video di lancio del suo libro. Ma il tempo per incontrare certi prenditori lo trova e pure per sproloquiare di tutela ambientale quando si fa fotografare con i dirigenti della FIS di Montecchio Maggiore. Sicuramente non è informata che i TFA e i TFB presenti nell’area della FIS, come ha rilevato ARPAV, fatti che la smentiscono quando sostiene che FIS è impegnata nella sostenibilità ambientale e sociale. Ci aspettiamo di vederla presto su questi schermi all’ennesimo taglio del nastro della SPV, speriamo sia in tono con il suo outfit per poi passare all’incasso del benefit.

La SPV sarà presto inaugurata per l’ennesima volta, non è finita, le auto girano in virtù di collaudi parziali, in corso d’opera, per i quali abbiamo chiesto di aprire un’inchiesta sulle lacune costruttive dei tunnel. È già un buco miliardario capace di distruggere la sanità pubblica e i servizi sociali della Regione Veneto che non vede l’ora di disfarsene, come sostiene Andrea Zanoni, il quale chiarisce che il metodo SPV è il metodo proposto per la gestione di tutte le concessioni venete e di tutte quelle nazionali, un vero regalo di Salvini alla lobby salernitano-piemontese della SIS e a Zaia secondo l’ArT. Oggi abbiamo bisogno di persone che stanno sul territorio e che siano capaci di mettere un freno ai prenditori delle infrastrutture, della chimica industriale e agricola, capaci di dire no anche al proprio gruppo politico. Non abbiamo bisogno di gente che fa passerelle in aziende o che non ha il coraggio di parlare. Abbiamo bisogno di gente libera, capace di fatti e che tenga fuori interessi indicibili dalle liste e dalla campagna elettorale in corso.

Per questo rivolgiamo un appello a tutti i candidati, e a tutte le organizzazioni politiche, nonché a tutti i candidati sindaco del territorio perché abbiano la forza e il coraggio di tenere fuori dalle liste persone colluse o a disposizione del malaffare, delle lobby occulte e della mafia del Veneto.Votare certi vuol dire votare alla fine votare chi perpetua questo sistema o peggio dare il voto alle maggioranze relative.

Ci rivolgiamo alla capolista alle europee dei Verdi Cristina Guarda, Consigliere Regionale di Lonigo, perché ci spieghi cosa ci fa Giuseppe Ciambrone, nella lista di Fabio Cappelletto candidato Sindaco verde a Valdagno, già referente dei Verdi della Valle dell’Agno e della provincia di Vicenza. Ciambrone, che non è mai stato colpito da alcun provvedimento giudiziario, ma è a dir poco certa la sua presenza nella pizzeria di Trissino, nella quale collaborava alla gestione, non ha mai voluto spiegare, ne tanto meno dare una chiara dissociazione da quei fatti, che hanno portato alla chiusura per una interdittiva antimafia contro esponenti della ndrangheta, che di fatto operavano nel territorio da Trissino fino a Noventa Vicentina.

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