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Tempo
fa parlammo di Pedeputtana
Veneta, delle marchette e del meretricio legato all'attività del
commissario ma non pensavamo che Luca Zaia scegliesse quello sfottò
come opzione per uscire dal fallimento finanziario della Pedemontana
Veneta. Ora Luca Zaia in questo casino sta pensando alle agevolazioni
da postribolo anteguerra: quelle alla buona, per il giovanotto di
primo pelo, per la doppietta, per la mezzoretta o l'ora intera con
saponetta e acqua di colonia a parte.
Dal
consigliere Zanoni si apprende che in commissione del Consiglio
Regionale del Veneto è venuta fuori l'ultima trovata sostitutiva
dell'IRPEF sospesa per ora. È infatti passata la modifica che
consente a Zaia di salvare i salernitano-piemontesi della Pedemontana
Veneta, tagliando le manutenzioni alle proprietà della Regione
Veneto e recuperando dal fondo cassa altra robetta. Oltre a questi
artifici di finanza creativa che prevedono la svendita delle
manutenzioni degli edifici regionali per finire il cantiere della
SPV, a quali altri pericolosissimi giochetti pensa puntare Zaia?
Quale Pedeputtanata starà immaginando? Quando taglierà le
manutenzioni delle strade che usiamo tutti i giorni? A quando il prossimo omicidio stradale a causa delle scelte per salvare la SPV?
Questo è il
panorama che Zaia e i suoi accoliti stanno disegnando, cominciano dai
palazzi ma puntano alla demolizione del sistema stradale ordinario,
puntano a puttanate del genere pensando che siamo delle puttane, che
si accontentano di soldi.
Per
nostro conto a partire dal prossimo morto dovuto all'incuria delle
strade venete riterremo il presidente Zaia responsabile personalmente
e direttamente. Se egli pensa di imboccare questa strade sarà il
colpevole degli omicidi stradali che conteremo d'ora in poi. Questo
vale per tutte le strade regionali a partire da quelle della
Pedemontana, Valsugana in testa, passando poi alla Postumia, alla
Riviera e per finire alla Romea e alla Transpolesana per citare le
più note.
Gli
suggeriamo la marchetta pedemontana veneta, chiedendo a cittadini e
cittadine di battere le curve e contro curve di una viabilità per
luci rosse vendendo se stessi, trasformandoci in puttani e puttane
per pagare la SPV. La qual cosa che è già cominciata con la
storiella degli accordi bonari per gli espropri, che sono la vera
vasellina della “ciavada” in cui si è trasformata la
Pedemontana Veneta.
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