La DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1149 del 01 settembre
2015, é stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 90 del 22 settembre 2015, ha per oggetto: “Interventi
infrastrutturali per la mobilità promossi dalla Regione secondo le
previsioni della legge regionale 9 agosto 2002, n.15. Procedura di
revisione prevista dall'art. 4 della l.r. n. 15/2015. Attivazione del
Comitato scientifico presso la Segreteria generale della
Programmazione”. Si attiva il Comitato scientifico presso la
Segreteria generale della Programmazione, di cui all'art. 5 della l.r.
n. 12/1991, al fine di fornire qualificato supporto alle strutture
regionali nel procedimento di revisione, a norma dell'art. 4 della l.r.
n. 15/2015, degli interventi infrastrutturali per la mobilità relativi a
progettazione, realizzazione e gestione di autostrade e strade a
pedaggio regionali promossi dalla Regione secondo le previsioni della
l.r. 9 agosto 2002, n.15. Si tratta dell’avvio della procedura di
esame e valutazione (sostenibilità, utilità, convenienza) sui progetti
viari, sottoscritti con le società proponenti negli anni successivi al
2001(legge obiettivo).Il valore dei progetti in esame è superiore a 7 miliardi di euro.
Il comitato scientifico composto da non più di 5 “esperti”, 3 dirigenti
regionali e due esterni nominati di provata professionalità ( per il
curricula dei suddetti è possibile scaricarlo dal sito del Bollettino
Ufficiale della Regione Veneto) è chiamato a redigere una informativa
alla Giunta con cadenza bimensile. L’incarico per gli esterni è fissato in otto mesi. L’analisi del Comitato scientifico riguarda pure le opere già avviate come la Pedemontana Veneta SPV.
Lavoro di grandissima responsabilità, da far tremare i polsi se fatto
in completa autonomia “costi benefici” e senza pressioni e ingerenze
delle lobby societarie e politiche che sono depositarie degli impegni
sottoscritti dalla Regione. Le notizie che giungono in questi giorni dal versante Bre.Be.Mi. con la richiesta della società di
gestione autostradale di 1,7 miliardi di impegno dello Stato per pagare
l’opera sono lo specchio fedele della opacità di questo settore e della
situazione di contratti firmati con troppa “leggerezza”, per non dire di
peggio. Le concessioni autostradali italiane sono state, e sono
tuttora, un paradiso per “i signori delle autostrade” e i politici di
riferimento.
Appare tardivo l’intervento del presidente della Regione Veneto per evitare lo scasso dei conti pubblici dell’Ente. Riteniamo che si doveva operare sin dalla crisi strutturale del 2008
una revisione profonda del piano regionale dei trasporti e delle
condizioni sottoscritte con i proponenti dove il rischio d’impresa era
tutto totalmente ben remunerato dai soldi pubblici. Il Presidente della
Regione doveva e può prendere ora decisioni necessarie e tempestive
senza aspettare i tempi del comitato scientifico appena insediato.
Ora dovremo verificare se è “fuffa” per continuare l’opera con la
giustificazione e copertura del comitato scientifico o se prevarrà
finalmente una responsabile presa d’atto, di selezionare realmente opere
strettamente necessarie, privilegiando altre modalità di trasporto alla
sola viabilità su strada.
I.S.
I.S.
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