giovedì 24 settembre 2015

AL VIA IL COMITATO SCIENTIFICO SUI PROGETTI DI FINANZA. ANALISI SU OPERE VIARIE PER PIU' DI 7 MLD DI €. SARA' FUFFA? L’analisi del Comitato scientifico riguarda pure le opere già avviate come la Pedemontana Veneta SPV.

La DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1149 del 01 settembre 2015, é stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 90 del 22 settembre 2015, ha per oggetto: “Interventi infrastrutturali per la mobilità promossi dalla Regione secondo le previsioni della legge regionale 9 agosto 2002, n.15. Procedura di revisione prevista dall'art. 4 della l.r. n. 15/2015. Attivazione del Comitato scientifico presso la Segreteria generale della Programmazione”. Si attiva il Comitato scientifico presso la Segreteria generale della Programmazione, di cui all'art. 5 della l.r. n. 12/1991, al fine di fornire qualificato supporto alle strutture regionali nel procedimento di revisione, a norma dell'art. 4 della l.r. n. 15/2015, degli interventi infrastrutturali per la mobilità relativi a progettazione, realizzazione e gestione di autostrade e strade a pedaggio regionali promossi dalla Regione secondo le previsioni della l.r. 9 agosto 2002, n.15. Si tratta dell’avvio della procedura di esame e valutazione (sostenibilità, utilità, convenienza) sui progetti viari, sottoscritti con le società proponenti negli anni successivi al 2001(legge obiettivo).Il valore dei progetti in esame è superiore a 7 miliardi di euro.
Il comitato scientifico composto da non più di 5 “esperti”, 3 dirigenti regionali e due esterni nominati di provata professionalità ( per il curricula dei suddetti è possibile scaricarlo dal sito del Bollettino Ufficiale della Regione Veneto) è chiamato a redigere una informativa alla Giunta con cadenza bimensile. L’incarico per gli esterni è fissato in otto mesi. L’analisi del Comitato scientifico riguarda pure le opere già avviate come la Pedemontana Veneta SPV.
Lavoro di grandissima responsabilità, da far tremare i polsi se fatto in completa autonomia “costi benefici” e senza pressioni e ingerenze delle lobby societarie e politiche che sono depositarie degli impegni sottoscritti dalla Regione. Le notizie che giungono in questi giorni dal versante Bre.Be.Mi. con la richiesta della società di gestione autostradale di 1,7 miliardi di impegno dello Stato per pagare l’opera sono lo specchio fedele della opacità di questo settore e della situazione di contratti firmati con troppa “leggerezza”, per non dire di peggio. Le concessioni autostradali italiane sono state, e sono tuttora, un paradiso per “i signori delle autostrade” e i politici di riferimento.
Appare tardivo l’intervento del presidente della Regione Veneto per evitare lo scasso dei conti pubblici dell’Ente. Riteniamo che si doveva operare sin dalla crisi strutturale del 2008 una revisione profonda del piano regionale dei trasporti e delle condizioni sottoscritte con i proponenti dove il rischio d’impresa era tutto totalmente ben remunerato dai soldi pubblici. Il Presidente della Regione doveva e può prendere ora decisioni necessarie e tempestive senza aspettare i tempi del comitato scientifico appena insediato.
Ora dovremo verificare se è “fuffa” per continuare l’opera con la giustificazione e copertura del comitato scientifico o se prevarrà finalmente una responsabile presa d’atto, di selezionare realmente opere strettamente necessarie, privilegiando altre modalità di trasporto alla sola viabilità su strada.
I.S.

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