Secondo l'ultimo rapporto semestrale della Direzione Nazionale Antimafia, la provincia berica e l'Ovest Veronese sono le nuove aree dove la criminalità organizzata calabrese si sta espandendo
I mercati più a rischio di permeabilità criminale, sono quelli dell’edilizia, dei trasporti, del turismo, dello smaltimento dei rifiuti, della grande distribuzione, dei mercati ortofrutticoli, dell’intermediazione di manodopera, del gioco d’azzardo, della contraffazione delle merci.
Ricicalggio di denaro sporco ed usura: sono queste le attività che la 'ndrangheta, la criminalità organizzata calabrese, svolge anche nel Vicentino e nell'Ovest Veronese.
Secondo l'ultima relazione semestrale della Direzione antimafia, l'attenzione delle 'ndrine, dopo Piemonte e Lombrdia, ora si sta spostando anche sul Veneto, in particolare nella provincia berica. Nella sua strategia di delocalizzazione, la criminalità organizzata non tralascia nulla, dagli appalti alle speculazioni immobiliari, dagli affari nel settore dei rifiuti al traffico di stupefacenti, fino all’esplosione del fenomeno dell’usura praticata agli imprenditori sull’orlo del fallimento ed in cerca di finanziamenti.
"L’infiltrazione mafiosa in regione interessa, in particolare, il settore economico - spiega Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale di Avviso Pubblico, la rete degli Enti locali per la formazione civile contro le mafie - I mercati più a rischio di permeabilità criminale, oggi anche a causa della grave crisi economico-finanziaria che ci attanaglia, sono quelli dell’edilizia, dei trasporti, del turismo, dello smaltimento dei rifiuti, della grande distribuzione, dei mercati ortofrutticoli, dell’intermediazione di manodopera, del gioco d’azzardo, della contraffazione delle merci. Il Veneto, essendo geograficamente situato in una posizione strategica, è anche una terra di transito di importanti partite di droga, armi e, dalla metà degli anni ’90, anche di esseri umani, sfruttati nel lavoro nero e nel mercato della prostituzione".
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