«Dichiarare
che “Ad alcuni non è ancora chiaro che la determinazione del
pedaggio di un’autostrada deriva direttamente da tutti i costi in
gioco, ma soprattutto dall’ammortamento dell’investimento
iniziale servito per realizzare l’opera “, è da pellegrini, ci
verrebbe da replicare ma quante tangenti devono
ammortizzare rispetto alla Brescia-Padova, tre volte tanto?»,
è sbottato il nostro portavoce vicentino l’architetto Massimo
Follesa, il
quale non si spiega perché risponda il controllore e non la società
di gestione dei salernitano-piemontesi della SIS che controllano la
SPV spa e ne sono anche i general contractor con il raggruppamento di
Imprese VIS S.c.p.A. – SIS S.c.p.A come
appare dal sito ufficiale della società di gestione .
Nel
Giornale
di Vicenza di oggi 19
giugno 2020 si
da conto del secondo atto della Pedemontana Veneta, forse il primo
atto era stato
la puntata centoepassa del talk-show di Zaia in diretta dal bunker
della Protezione Civile di Marghera. In
diretta aveva
annunciato l’apertura di 20km della superautostrada
in ritardo ormai di anni su ogni tabella di marcia e soprattutto
ormai in perdita di centinaia di milioni
di euro di pedaggi. Soprattutto la
chiusura
indotta dal Covid-19 ha dato la vera misura dell’inutilità di
quest’opera e della necessità di infrastrutture diverse ad esempio
quelle per il
lavoro da casa, per
la comunicazione veloce digitale e telematica. Ma questo è un’altro
discorso.
Stiamo
ai fatti sparati nei titoli degli articoli apparsi oggi nel giornale
della confindustria vicentina. In cronaca Scorzato e Carollo ci
spiegano che in
7 minuti saremo in grado di raggiungere Malo o Breganze al costo di
2,20 euro. Ovviamente il primo nel suo corsivo si sente in dovere
di spiegare che la velocità costa. Si
da
conto diligentemente che sono
stati
rispettati
i limiti della SPV poiché risulta
che siano
posti a
110km/h.. Già
ci sono in rete i furbetti che scrivono di averla fatta i 5 minuti,
violando
il codice della strada andando a 130. Il
nostro si dimentica ovviamente degli ottovolanti di code in Gasparona
e sulla SP46Ma
poi anche Carollo ci da dentro di brutto, o meglio
ci da dentro Confindustria
Vicenza scrive che gli
fa scrivere dove sia
il senso dell'opera.
La
Tribuna del 17 giugno apre con un articolo sulla Pedemontana
Veneta, l'autostrada vuota. Dobbiamo sottolineare che il titolo
stesso porta alcuni gravi errori. In primo luogo il ritardo è già
di 3 anni, e a questi si dovrebbe aggiungere il fatto che l'allora
presidente dell'Autorità Nazionale Anti Corruzione, il neo
Procuratore della Repubblica di Perugia Cantone, aveva pubblicato
una relazione in cui chiedeva la riduzione di tre anni della
concessione rilasciata alla SIS. L'ANAC riteneva che la società
concessionaria fosse responsabile dei ritardi nell'aggiudicazione dei
bond internazionali, ottenuti solo grazie alle garanzie della Regione
Veneto, decretando la riduzione a 36 anni della concessione. Si
tratta di un aggravio pari a poco meno di 1 mld di € per mancati
pedaggi nel bilancio preventivo. Infine l'approfondimento
giornalistico dimentica che il tratto ovest verso Verona, è bloccato
da un punto di vista funzionale. E’ una verità che è sparita
dall’orizzonte politico e dell’informazine regionale e nazionale.