sabato 28 marzo 2020

Perchè non si è ancora dato il ben servito al segretario generale ereditario, gran cavalier di gran croc, grand'ufficial di nottata Ermenegildomariapieroimperituroeternodomenico Mantoan I°?

E poi c'è lo Zaia sceriffo con i vicesceriffi laterali. Sembra di stare in una puntata di Hazzard
Mentre l'Italia e il Veneto sprofondano nell'emergenza coronavirus, emergenza per la quale le responsabilità si sprecano a tutti i livelli, il governatore veneto (il leghista Luca Zaia) si diverte a fare l'He-man della protezione civile della Serenissima dispensando perle di saggezza al prosecco come fossimo all'Ombralonga.

Anzitutto il Presidente della Giunta regionale e tutti i suoi accoliti devono smetterla con la storia delle mascherine così gentilmente donateci dalla Grafica Veneta. All'ospedale di Vicenza dove sono stato ricoverato per una polmonite da Covid-19 mi hanno detto che non servono ad un beneamato cavolo, altri sono gli strumenti realmente utili per proteggersi, quelli che mi hanno consegnato alla dimissione.

Se sua altezza prosecca vuole convincersi che quei dispositivi servano a qualche cosa è libero di farlo. Ma sappia che quella specie di Tampax di carta igienica che qualcuno si ostina a chiamare mascherina, può essere usato al massimo per coprire il volto durante un video hard amatoriale tipo «Corna vissute ai tempi del Covid-19». Evito qui di elencare gli sberleffi che il povero Zaia ha dovuto patire in tal senso. Sia per quanto riguarda le mascherine, sia per quanto riguarda i tamponi promessi praticamente ad ogni veneto.
Peraltro i tamponi, caro presidente, non basta farli, i tamponi vanno processati in laboratorio. E per fare questo oltre ai macchinari che fino a ieri scarseggiavano, servono tecnici specializzati, medici, reagenti, microbiologi: insomma personale che per vent'anni prima i sodali dell'azzurro Giancarlo Galan, poi i sodali di Zaia, hanno tagliato come i posti letto reali. Tagli a tutti costi per drenare risorse buone solo per far arricchire i soliti noti, che grazie a quella sciagura che si chiama project financing (una pratica abominevole e mafiogena che nessun legislatore, sappiamo bene perché, vuole cancellare dall'ordinamento italiano), hanno dato vita a una serie di «Frankenstein magnaschei» come l'ospedale di Mestre o quello di Santorso...


E poi c'è lo Zaia sceriffo con i vicesceriffi laterali. Sembra di stare in una puntata di Hazzard... Il nostro Rosco P. Coltrane al prosecco fa la voce grossa contro gli untori, quelli che vanno a fare la spesa due volte alla settimana. Per i quali minaccia di prendere provvedimenti cattivi, dimentico (volontariamente o meno lo sa solo il diretto interessato) che i veri untori sono quegli industriali (per fortuna ce ne sono da bene che rispettano le regole) che tengono aperte le attività in modo più o meno surrettizio. Sono loro, i Boss Hogg cari a Confindustria, gli untori, quelli che le fabbriche vanno aperte senza se e senza ma anche se gli operai si ammalano «parché l'economia la vien prima de tuto e parché ghemo da movarse che el sole ne magna le ore». Perchè Rosco Zaia, che addirittura ci vuole tracciare tutti trasformando i nostri smartphone in microspie massive, non ha ordinato agli Spisal delle varie province blitz a tappeto per fermare la fabbriche in cui si continua a lavorare di straforo? Perché, vista come è ridotta la sanità pubblica veneta, non comincia dal dare il ben servito alla eminenza grigia che da anni la governa e la sgoverna, ossia al segretario generale ereditario, gran cavalier di gran croc, grand'ufficial di nottata Ermenegildomariapieroimperituroeternodomenico Mantoan I°?

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