E poi c'è lo Zaia sceriffo con i vicesceriffi laterali. Sembra di stare in una puntata di Hazzard |
Mentre l'Italia e il Veneto
sprofondano nell'emergenza coronavirus, emergenza per la quale le
responsabilità si sprecano a tutti i livelli, il governatore veneto
(il leghista Luca Zaia) si diverte a fare l'He-man della protezione
civile della Serenissima dispensando perle di saggezza al prosecco
come fossimo all'Ombralonga.
Anzitutto
il Presidente della Giunta regionale e tutti i suoi accoliti devono
smetterla con la storia delle mascherine così gentilmente donateci
dalla Grafica Veneta. All'ospedale di Vicenza dove sono stato
ricoverato per una polmonite da Covid-19 mi hanno detto che non
servono ad un beneamato cavolo, altri sono gli strumenti realmente
utili per proteggersi, quelli che mi hanno consegnato alla
dimissione.
Se
sua altezza prosecca vuole convincersi che quei dispositivi servano a
qualche cosa è libero di farlo. Ma sappia che quella specie di
Tampax di carta igienica che qualcuno si ostina a chiamare
mascherina, può essere usato al massimo per coprire il volto durante
un video hard amatoriale tipo «Corna vissute ai tempi del
Covid-19». Evito qui di elencare gli sberleffi che il povero
Zaia ha dovuto patire in tal senso. Sia per quanto riguarda le
mascherine, sia per quanto riguarda i tamponi promessi praticamente
ad ogni veneto.
Peraltro i tamponi, caro presidente, non basta farli,
i tamponi vanno processati in laboratorio. E per fare questo oltre ai
macchinari che fino a ieri scarseggiavano, servono tecnici
specializzati, medici, reagenti, microbiologi: insomma personale che
per vent'anni prima i sodali dell'azzurro Giancarlo Galan, poi i
sodali di Zaia, hanno tagliato come i posti letto reali. Tagli a
tutti costi per drenare risorse buone solo per far arricchire i
soliti noti, che grazie a quella sciagura che si chiama project
financing (una pratica abominevole e mafiogena che nessun
legislatore, sappiamo bene perché, vuole cancellare dall'ordinamento
italiano), hanno dato vita a una serie di «Frankenstein magnaschei»
come l'ospedale di Mestre o quello di Santorso...
E
poi c'è lo Zaia sceriffo con i vicesceriffi laterali. Sembra di
stare in una puntata di Hazzard... Il nostro Rosco P. Coltrane al
prosecco fa la voce grossa contro gli untori, quelli che vanno a fare
la spesa due volte alla settimana. Per i quali minaccia di prendere
provvedimenti cattivi, dimentico (volontariamente o meno lo sa solo
il diretto interessato) che i veri untori sono quegli industriali
(per fortuna ce ne sono da bene che rispettano le regole) che tengono
aperte le attività in modo più o meno surrettizio. Sono loro, i
Boss Hogg cari a Confindustria, gli untori, quelli che le fabbriche
vanno aperte senza se e senza ma anche se gli operai si ammalano
«parché l'economia la vien prima de tuto e parché ghemo da movarse
che el sole ne magna le ore». Perchè Rosco Zaia, che addirittura ci
vuole tracciare tutti trasformando i nostri smartphone in microspie
massive, non ha ordinato agli Spisal delle varie province blitz a
tappeto per fermare la fabbriche in cui si continua a lavorare di
straforo? Perché, vista come è ridotta la sanità pubblica veneta,
non comincia dal dare il ben servito alla eminenza grigia che da anni
la governa e la sgoverna, ossia al segretario generale ereditario,
gran cavalier di gran croc, grand'ufficial di nottata
Ermenegildomariapieroimperituroeternodomenico Mantoan I°?
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