Ci presentano un Saint Honoré, in vece è una montagna di merda. Si abbiamo scritto proprio che la Pedemontana Veneta e una montagna di merda. Ieri come cita il Gazzettino il ministro dell'Interno e Zaia sono giunti alla firma del protocollo antimafia. Fatto bene, ma con tre anni di ritardo, e soprattutto a conferma dell'esistenza di gravi inadempienze, il protocollo era scaduto. Il presidente della Giunta veneta ha dichiarato: «È un accordo di responsabilità per allinearsi alle direttive nazionali e anti-corruzione per una lotta veraall'infiltrazione mafiosa e alla corruzione».
Capirai, che la lotta inizi ora a 9 anni dall'affidamento alla SIS? Non depone molto bene sull'attenzione alla lotta alla mafia, in particolare alla 'ndrangheta; non depone molto bene anche la sottovalutazione delle denunce su possibili attività illecite e corruttive tra i contratti di Pedemontana Veneta, parlando di contratti simulati e plusvalenze ingiustificate a carico dei Dogliani di SIS.
Siamo
alle veline da minCULpop, e il CoVePA si dice sbalordito che quello
scritto ieri a pagina 2 del CorVeneto sia la solita velina dei
manutengoli di Zaia, il quale a braccio ieri invece, in conferenza
stampa le spara grosse. Anzi GROSSISSIME: adesso salta fuori che
Regione Veneto è il Concessionario di Pedemontana Veneta. Si tratta
di una verità dal sen sfuggita che dimostra la confusione che regna
sulle concessioni in Veneto e nella testa del poverello presidente
che annaspa tra avverbi, congiunzioni, sonore stupidaggini. Ciò che
emerge dal suo stato confusionale, è che il cosiddetto modello
veneto delle infrastrutture è tutto pubblico. Smentendo se stesso
smentisce la stupidaggine dell'inattaccabile SPV e mette in guardia
l'opinione pubblica sulle strane prudenze con cui in parte Matteo
Salvini, ma soprattutto Luca Zaia e Giancarlo Giorgetti (si parla del
Carroccio) stanno difendendo le concessioni private,
confermando che il presidente Giuseppe Conte e Luigi Di Maio devono
tenere il punto, andando a contestare anche le illegalità della
concessione di pedeveneta in aperta violazione degli articoli 43, 49
e 56 del trattato di Lisbona e successive integrazioni! Sono quattro
i punti chiari a chi segue con attenzione le vicende di SPV sulla
base dei quali chiediamo ai Ministri Costa, Toninelli e Bonafede
l'emanazione di un decreto interministeriale dei dicasteri di
ambiente infrastrutture e giustizia che contemperi:
Crolla il ponte Morandi in A10 proprio nell'attraversamento di Genova. Sarebbero decine i morti. Il crollo degli stralli o di una delle antenne-pilastro di sostegno di questi sarebbe alla base del disastro, dovuto con ogni evidrnza alla scarsa o non adeguata manutenzione di un manufatto della metà degli anni 60. L'attraversamento del torrente Polcevera e di una intera area industriale dell'ovest genovese è la via principale verso la costa francese.
Il Commissario Regionale, Autorità Vigilante per la Spv, l’avvocato dello Stato Marco Corsini è stato ascoltato dalla commissione Ambiente, l'VIII della Camera. Giovedì 2 agosto, alle ore 17, la Commissione Ambiente ha svolto l'audizione informale sullo stato di avanzamento delle opere e delle attività relative alla realizzazione della Superstrada pedemontana veneta. L'appuntamento con Corsini è stato trasmesso in diretta webtv ma purtroppo non se ne trova traccia in questa era del cambiamento.
Sarebbe bello sapere cosa penserebbero i commissari, se sapessero che l'autorità vigilante, marcia al fianco di SIS. Corsini si rifiuta di prendere in considerazione le denunce del CoVePA contro la direzione dei lavori di SPV, il contraente generale e il concessionario circa le gravi violazioni di legge a loro carico.