venerdì 29 aprile 2016

SPV: FRANA UNA PARTE DELLA VARIANTE PER LA NUOVA GASPARONA NEL CANTIERE DI MASON-VILLARASPA (VI)

Riceviamo da Massiomo F. e pubblichiamo
Grave é il pericolo che hanno corso gli automobilisti che sono transitati nel cantiere di SPV tra Marostica e Breganze, una parte della variante del cantiere di Mason è sprofondata tra il il 27 e il 28 aprile. Il crollo nel sottostante svincolo si sarebbe verificato nella tarda serata di mercoledì 27 aprile, probabilmente a causa delle piogge e dei mezzi pesanti: si potrebbe dire che se la costruiscono e se la distruggono visto la quantità di camion della SIS che transitano. Ormai la Gasparona è stata ridotta a una mera viabilità di cantiere, è la SIS che sta creando la vera emergenza e viene da pensare che sia fatto scientemente.

Mercoledì notte, di ritorno dall'incontro sulla SPV di Altivole (TV), c'ero anch'io in quel tratto di strada. Ero con altri tre amici che mi avevano accompagnato alla serata organizzata dalla Rizzotto della Lista Zaia. Insieme agli altri automobilisti abbiamo corso un grave rischio. Saltare dal quel ponte significava volare da oltre 6 metri. Siamo ad un vero e proprio mancato disastro nel tracciato del sovra passaggio dell'ampio svincolo che immetterà dal casello di Villaraspa verso la zona industriale di Pianezze.

Avevamo appena ascoltato ad Altivole le parole retoriche sulla sicurezza dei cantieri della SIS e del commissario, con cui hanno commentato il recente decesso della galleria di Malo, che avrebbe potuto esserci un ulteriore incidente mortale.
Il rischio è evidente e giovedì hanno dovuto correre hai ripari per ripristinare il grave smottamento come descrivono le foto che ci hanno inviato(cfr. Allegati). Si vede la grave situazione che avrebbe potuto coinvolgere anche gli automobilisti poiché al di sopra del ponte scorre il traffico della deviazione della Gasparona. Va poi sottolineato il continuo e persistente pericolo per il personale operante nel cantiere e a loro ci rivolgiamo perché non restino inermi e denuncino le situazioni che li coinvolgono.

Siamo in un'area che drena pochissimo, a rischio di alluvione secondo le mappe regionali. La reale situazione é tutto il contrario delle certezze che vanno diffondendo in giro i dirigenti della SIS, concessionario della Pedemontana Veneta. La sicurezza fa acqua nei cantieri e invece di tranquillizzare commissario e regione dovrebbero preoccuparsi. Il direttore Tecnico di SIS ha affermato di aver aperto cantieri nel 90% dell'opera, la verito è che il loro sistema è in bilico, vacilla la sicurezza, non hanno soldi, aspettano quelli dei bond anglo-americani e intanto l'opera comincia già a crollare. Sono corsi i ripari con blocchi di cls., con inerti e con magrone per trattenere le sponde in terra e ghiaia del manufatto, hanno così smentito le loro stesse assicurazioni. Devono intervenire i servizi di protezione e sicurezza programmando una verifica su scala generale e particolare cosa aspetta lo Spisal e i servizi regionali di sicurezza ad alzare il coperchio. Le rassicurazioni che avevano appena ripetuto L'ing. Vernizzi e il Geom. D'Agostino sono una grave diostrazione di mancanza di controllo della situazione reale da cui emerge evidente una fretta che aggrava i pericoli per chi ci lavora e anche per chi vi vive nella Pedemontana Veneta.

Massimo F.

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