giovedì 17 dicembre 2015

IL COVEPA VA A ROMA A DETTAGLIARE IL QUADRO DELLA TRUFFA E DEL FALSO DI PEDEMONTANA VENETA


Lunedì 21 dicembre 2015 il CoVePA con una delegazione sarà presente a Roma presso la sede della Corte dei Conti dove si svolgerà l'udienza in relazione all'inchiesta sulla Pedemontana Veneta. Saremo presenti poiché siamo stati invitati a partecipare all'udienza. La nostra delegazione ha chiesto di poter intervenire inviando una relazione che integri quanto emerge dalla nutrita e dettagliata relazione del Procuratore Mezzera. Saranno presenti Matilde Cortese, Massimo Follesa ed Elvio Gatto accompagnati da alcuni attivisti, potremmo esporre i nostri striscioni che ricordano la truffa ai danni dello stato e le falsità commesse da chi ha voluto questa Pedemontana Veneta con una emergenza al di fuori della legge, creando una vera emergenza economica, ambientale e democratica. Andremo a dettagliare questo a partire dalla finta approvazione del progetto esecutivo che ha fatto incassare 370 mln di € del governo.
L'atto fondamentale di questo capitolo sarà la sentenza che emetterà la Corte, alla quale chiediamo di tenere conto di alcune fattispecie penali riguardanti gli attori principali della commedia SPV. Non possiamo fare a meno di ricordare i passaggi dolenti dell'approvazione del progetto esecutivo nel dicembre del 2013. A due anni di distanza ha ormai collezionato oltre una decina di varianti, dimostrando che quel progetto esecutivo fu approvato per finta, fatto solo per ottenere 370 mln di € in pronta cassa. E' ormai evidente perchè fino ad ora assistito a continue varianti. 

Quella approvazione surrogata ha permesso addirittura la sottrazione della SPV alle more della nuova direttiva europea sui contratti di concessione entrata in vigore nel febbraio del 2014. Ciò ha consentito di mantenere in essere un contratto di concessione che in realtà è un contratto di appalto, poiché l'opera avanza solo con fondi pubblici, paga gli espropri solo con questi e ogni rischio è a carico della pubblica amministrazione, compreso quello bancario e finanziario.
Questa falsa operatività della SPV le è valsa addirittura la candidatura all'ottenimento di ulteriori 1.300 mln di € di coperture finanziarie pubbliche. Infatti da parte della commissione europea si è avanzata l'ipotesi di intervenire con quella cifra a garanzia dei fondi privati investiti nell'operazione di capitalizzazione del concessionario di SPV cioè a completamento del finanziamento di SIS.
Sono tutti atti che devono sottendere ad altri indagini più gravi e per maggiori responsabilità sia di carattere individuale che collettivo. Esse dovrebbero interessare quei pubblici funzionari e quei politici eletti coinvolti nei recenti passaggi del nuovo contratto, del progetto esecutivo e delle sue cosiddette “modifiche” degli ultimi due anni. Sono comportamenti che a nostro giudizio hanno di gran lunga oltrepassato ciò che è lecito a chi è investito di pubblici uffici. Questo vale a partire dalle più alte cariche della Regione Veneto, di chi sovrintende la realizzazione della SVP e il ministero delle infrastrutture, i quali hanno consentito indebitamente alla Pedemontana Veneta di ottenere cospicui finanziamenti pubblici e governativi.

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