Lunedì 21 dicembre 2015
il CoVePA con una delegazione sarà presente a Roma presso la sede
della Corte dei Conti dove si svolgerà l'udienza in relazione
all'inchiesta sulla Pedemontana Veneta. Saremo presenti poiché siamo
stati invitati a partecipare all'udienza. La nostra delegazione ha
chiesto di poter intervenire inviando una relazione che integri
quanto emerge dalla nutrita e dettagliata relazione del Procuratore
Mezzera. Saranno presenti Matilde Cortese, Massimo Follesa ed Elvio
Gatto accompagnati da alcuni attivisti, potremmo esporre i nostri
striscioni che ricordano la truffa ai danni dello stato e le falsità
commesse da chi ha voluto questa Pedemontana Veneta con una emergenza
al di fuori della legge, creando una vera emergenza economica,
ambientale e democratica. Andremo a dettagliare questo a partire dalla finta approvazione del progetto esecutivo che ha fatto incassare 370 mln di € del governo.
L'atto fondamentale di
questo capitolo sarà la sentenza che emetterà la Corte, alla quale
chiediamo di tenere conto di alcune fattispecie penali riguardanti
gli attori principali della commedia SPV. Non possiamo fare a meno di
ricordare i passaggi dolenti dell'approvazione del progetto esecutivo
nel dicembre del 2013. A due anni di distanza ha ormai collezionato
oltre una decina di varianti, dimostrando che quel progetto esecutivo
fu approvato per finta, fatto solo per ottenere 370 mln di € in
pronta cassa. E' ormai evidente perchè fino ad ora assistito a
continue varianti.
Quella approvazione surrogata ha permesso
addirittura la sottrazione della SPV alle more della nuova direttiva
europea sui contratti di concessione entrata in vigore nel febbraio
del 2014. Ciò ha consentito di mantenere in essere un contratto di
concessione che in realtà è un contratto di appalto, poiché
l'opera avanza solo con fondi pubblici, paga gli espropri solo con
questi e ogni rischio è a carico della pubblica amministrazione,
compreso quello bancario e finanziario.
Questa falsa operatività
della SPV le è valsa addirittura la candidatura all'ottenimento di
ulteriori 1.300 mln di € di coperture finanziarie pubbliche.
Infatti da parte della commissione europea si è avanzata l'ipotesi
di intervenire con quella cifra a garanzia dei fondi privati
investiti nell'operazione di capitalizzazione del concessionario di
SPV cioè a completamento del finanziamento di SIS.
Sono tutti atti che
devono sottendere ad altri indagini più gravi e per maggiori
responsabilità sia di carattere individuale che collettivo. Esse
dovrebbero interessare quei pubblici funzionari e quei politici
eletti coinvolti nei recenti passaggi del nuovo contratto, del
progetto esecutivo e delle sue cosiddette “modifiche” degli
ultimi due anni. Sono comportamenti che a nostro giudizio hanno di
gran lunga oltrepassato ciò che è lecito a chi è investito di
pubblici uffici. Questo vale a partire dalle più alte cariche della
Regione Veneto, di chi sovrintende la realizzazione della SVP e il
ministero delle infrastrutture, i quali hanno consentito
indebitamente alla Pedemontana Veneta di ottenere cospicui
finanziamenti pubblici e governativi.
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