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Proviamo a guardare la vicenda della Camionabile in Riviera del Brenta (ndr) al rovescio: se non ci fosse stata l'opposizione diffusa
dei comitati questo progetto sarebbe partito oppure no? La risposta è
molto probabilmente si, perché allora, come lo è stato per la
pedemontana, avevano ancora la forza economica e politica, oltre che
la fretta, di portare avanti queste truffe. (va precisato che
comunque a tutt'oggi esiste solo una spinta politica sulla SPV,
quella economica è in forte crisi non ha ancora ottenuto il prestito
finanziato dalle banche - GdiVI 901/15 p9 – tra esse Intesa San
Paolo, Unicredit, CDP e Banco Santander – ndr)
Per
chi non conosce tutta la storia, ribadisco che l'azione dei comitati
della Riviera (allora uniti nel coordinamento CAT) in questo caso è
stata determinante per vari motivi:
-
è riuscita a far passare in maniera diffusa nel territorio
un'informazione corretta sull'opera spostando il senso comune
nella popolazione in tema di grandi opere;
-
la pressione, anche elettorale, sulle amministrazioni locali ha
creato crepe e contraddizioni anche nelle forze politiche di
centro-destra e centro-sinistra al governo dei vari Comuni,
costringendoli in molti casi ad accodarsi alle posizioni dei
comitati;
-
La regione Veneto nel 2009 stava portando avanti l'iter di
approvazione della camionabile con le procedure della Legge
Obiettivo; peccato che la camionabile non fosse inserita tra le opere
di "preminente interesse nazionale". La scoperta e la
denuncia pubblica di questa vera e propria forzatura da parte della
Regione, che come sempre mentiva sapendo di mentire, ci permise di
far saltare per ben 2 volte la presentazione pubblica del
progetto impedendo di fatto l'espletamento della procedura di
Valutazione di impatto ambientale. Tutto ciò costrinse Zaia
e Chisso a correre ai ripari pregando il Governo di inserire l'opera
in Legge Obiettivo, cosa che avvenne alla fine del 2010. Quindi
almeno 2 anni di ritardo! Intanto la crisi era ormai scoppiata.
- Tra il 2010 e il 2011 tanti comitati e associazioni produssero una valanga di osservazioni in sede di Valutazione di Impatto Ambientale che costrinsero la commissione nazionale a un lungo lavoro...ancora dilazione dei tempi; tra queste decisive furono quelle dei comitati in difesa del Tavello sulle quali la commissione non potè che prendere atto della giustezza delle stesse. Alla fine il parere del 2011 fu favorevole ma con moltissime prescrizioni, una di queste in particolare imponeva ai proponenti di riprogettare il tratto del Tavello. Ma visto che GRA e camionabile sono un unico progetto, la riprogettazione anche del solo tratto del Tavello ha di fatto bloccato tutto il resto. Inoltre a quanto ci risulta, la valutazione di impatto ambientale sul nuovo progetto deve ancora essere espletata.
- Tra il 2010 e il 2011 tanti comitati e associazioni produssero una valanga di osservazioni in sede di Valutazione di Impatto Ambientale che costrinsero la commissione nazionale a un lungo lavoro...ancora dilazione dei tempi; tra queste decisive furono quelle dei comitati in difesa del Tavello sulle quali la commissione non potè che prendere atto della giustezza delle stesse. Alla fine il parere del 2011 fu favorevole ma con moltissime prescrizioni, una di queste in particolare imponeva ai proponenti di riprogettare il tratto del Tavello. Ma visto che GRA e camionabile sono un unico progetto, la riprogettazione anche del solo tratto del Tavello ha di fatto bloccato tutto il resto. Inoltre a quanto ci risulta, la valutazione di impatto ambientale sul nuovo progetto deve ancora essere espletata.
- Tra
il 2012 al 2013 sono finalmente venute fuori tutte le nefandezze del
sistema Veneto: prima l'arresto di Brentan (ex- AD della
GRAP spa), poi Baita della Mantovani (principale sponsor della
camionabile e del GRA), infine Chisso e Galan che avevano approvato
il "project". Certo il lavoro di inchiesta lo ha fatto la
magistratura, ma rimango convinto che senza il lavoro di dossieraggio
e di denuncia che in questi anni abbiamo portato avanti come
associazioni e comitati del Veneto le cose sarebbero andate
diversamente!!
Cosa ci insegna questa vicenda?
Cosa ci insegna questa vicenda?
Che
anche se non abbiamo la forza delle masse alle nostre spalle, un
lavoro costante e preciso su più livelli (legale, tecnico, politico,
di controinformazione, di radicamento nel territorio) può quantomeno
produrre degli effetti di interdizione che ci permettono di
guadagnare tempo prezioso!!. Prezioso perchè intanto, se siamo
bravi, in questo tempo possiamo rafforzarci e strutturarci meglio; ma
prezioso anche perchè gli scenari non rimangono immutati, anzi
cambiano continuamente e lo abbiamo ben visto (scandali, crisi), alle
volte volgendo a nostro favore.
Tutto
ciò funziona bene in modo particolare per quelle opere che si
trovano in fase progettuale; più diffiicile ma non impossibile per
quelle già in fase esecutiva.
Ritengo
che nelle condizioni attuali, qui ora in Veneto questo è il massimo
che riusciamo a fare...e non è poco!!
Sono anche dell'idea che non bisogna mai abbassare la guardia, e non sono nemmeno incline all'autoincensamento.
Però almeno quando portiamo a casa qualche buon risultato, impariamo a riconoscere il valore alle cose che abbiamo fatto e che facciamo...anche questo ci serve per affrontare tutte le difficili sfide che rimangono sul tappeto!
mattia
Sono anche dell'idea che non bisogna mai abbassare la guardia, e non sono nemmeno incline all'autoincensamento.
Però almeno quando portiamo a casa qualche buon risultato, impariamo a riconoscere il valore alle cose che abbiamo fatto e che facciamo...anche questo ci serve per affrontare tutte le difficili sfide che rimangono sul tappeto!
mattia
COMUNICATO STAMPA OPZIONE ZERO 13 gennaio 2015
“Crolla il progetto camionabile, esultano i comitati”
I proponenti della “camionabile” chiedono lo stralcio del progetto.Grande soddisfazione per Opzione Zero che insieme ad altri comitati da anni si batte contro la superstrada a pagamento prevista a sud della Riviera del Brenta lungo il tracciato dell’Idrovia.
E’ di oggi la notizia che la società GRAP spa, vorrebbe portare avanti il progetto del Raccordo Anulare di Padova (GRA) rinunciando però alla realizzazione della sua appendice, la famigerata “camionabile”.
Per Rebecca Rovoletto e Lisa Causin, portavoce di Opzione Zero, lo stralcio della “camionabile” è un fatto di grande importanza perché a questo punto viene a mancare uno degli assi di sviluppo più importanti del cosiddetto “Bilanciere del Veneto”, il progetto strategico regionale che tra autostrade e gigantesche urbanizzazioni speculative voleva stringere la Riviera del Brenta in un groviglio di cemento e asfalto. Un risultato raggiunto grazie soprattutto all’azione di denuncia e alla lotta ostinata di comitati, associazioni, cittadini e amministrazioni locali.
Furono infatti i comitati della Riviera del Brenta, tra cui anche Opzione Zero, a svelare nel 2009 le gravi irregolarità nell’iter di approvazione del progetto “camionabile” ritardandone così l’approvazione per almeno 2 anni e costringendo il Governatore Luca Zaia e l’allora assessore Renato Chisso a una dura trattativa per ottenere dal Governo l’inserimento in Legge Obiettivo.
Le numerose e puntuali osservazioni presentate poi dai comitati in sede di Valutazione di Impatto Ambientale, in particolare quelle depositate dai gruppi padovani in difesa del “Tavello”, costrinsero la Commissione VIA nazionale a esprimere nel 2011 un parere favorevole condizionato da pesanti prescrizioni, tanto pesanti da imporre la revisione dell’intero progetto.
Di lì a poco comparivano le prime crepe nella cricca veneta del cemento: nel gennaio 2012 veniva arrestato Lino Brentan, uomo vicino al PD presente in numerosi consigli di amministrazione di società autostradali, compresa la GRAP spa di cui era amministratore delegato.
Poi nel 2013 lo scandalo MOSE, con l’arresto di Piergiorgio Baita uomo chiave della Mantovani spa, tra i principali sponsor della camionabile e a seguire il crollo di Galan e di Chisso e del modello truffaldino del“project financing” in salsa veneta. Infine, importante è stata la pressione di varie organizzazioni per ottenere il completamento dell’Idrovia.
Il Presidente di Opzione Zero Mattia Donadel commenta: “Finalmente, una picconata dopo l’altra, è crollato il castello di menzogne e anche i proponenti e la Regione hanno dovuto arrendersi all’evidenza. La camionabile lungo l’idrovia era inutile e insostenibile sotto ogni punto di vista; i volumi inconsistenti di traffico previsto non sarebbero mai stati sufficienti per ripagare l’investimento, e alla fine centinaia di milioni di debito sarebbero ricaduti sulla collettività, esattamente come sta accadendo in questi giorni per l’autostrada BREBEMI in Lombardia.
Questa superstrada, così come la Orte-Mestre e le altre numerose autostrade in project financing, puzzava di marcio fin dall’inizio: quest’opera è stata pensata e voluta ad uso e consumo dei proponenti, Mantovani spa in testa, e dei politici della cricca Veneta a cominciare da Galan, Chisso e Brentan. I comitati hanno denunciato fin da subito gli impatti e il rischio di malaffare legato a quest’opera, ora Zaia non ha più scuse: stralci definitivamente la camionabile e anche il GRA dalla pianificazione regionale”.
Per Opzione Zero questa vicenda dimostra che la lotta portata avanti dai comitati in questi anni è stata decisiva per salvare la Riviera dal cemento e dall’asfalto: perché infatti oltre alla camionabile sono ormai “impantanati” anche Polo Logistico, Veneto City, Città della Moda, elettrodotto Terna e Parco Commerciale di Calcroci.
Rimane un ultimo mostro da abbattere: la Orte-Mestre. Una sfida assai difficile da vincere, ma per Opzione Zero certamente non impossibile.
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