Quanto
apparso sulla pagina 2 del Corriere del Veneto di oggi 29/01/2015 a firma di Alessio Antonini fa riferimento alla vicenda delle indagini dell'autorità anticorruzione sulla Pededemonatana Veneta. In un passaggio si citano i ricorsi presso il Tar
Lazio contro la SPV. Il giornalista dopo aver riportato tra
virgolette le dichiarazioni del Dott. Cantone a capo dell'autorità anticorruzione, aggiunge una nota sull'inchiesta su Pedemontana Veneta: ""...Nulla che debba far pensare a problemi così
gravi da preannunciare un intervento della magistratura a breve
(anche perché la superstrada da oltre due miliardi di euro che dovrà
collegare Montecchio Maggiore a Spresiano ha collezionato più
ricorsi di qualunque altra opera e li ha vinti tutti)..."".
L'affermazione che SPV avrebbe vinto tutti i ricorsi non solo è inappropriata, ma è destituita di fondamento in modo così
grave che fornisce una notizia non vera e lesiva dell'onorabilità di
chi sta conducendo da anni una battaglia legale con gli strumenti
istituzionali della nostra democrazia.
I
fatti in realtà sono diversi, e dagli atti giudiziari risulta
esattamente il contrario. I ricorsi al TAR Lazio sono stati persi
tutti da SPV e da chi sostiene l'emergenza e il commissario: si
vedano ben due sentenze in primo grado
n.10184/2011 e
n.01140/2012.
Queste sono pendenti ancora in Consiglio di Stato che non le ha mai
riformate. Chi sostiene SPV ha pure perso nel merito i ricorsi alla
Corte Costituzione che ha imposto di procedere con altre tre sentenze
presso la 1^ sezione del Tar Lazio attese entro la fine di febbraio
2015. Si veda perciò il pronunciamento della Suprema Corte della
Repubblica n.250/2014n.250/2014.
Per
questi motivi, a nome del Coordinamento Veneto Pedemontana
Alternativa - CoVePA, abbiamo chiesto al Direttore del Corriere del Veneto l’esercizio del diritto di
rettifica e replica rispetto ai fatti in contestazione in base alle
norme vigenti.