Con un video terribile nei suoi profili ufficiali, Zaia torna a raccontare la sua versione sulla Pedemontana Veneta che fa seguito alle sue dichiarazioni all'apertura della barriera sull'A27. Le imprecisioni e le falsità non si contano, tanto nessun giornalista è disposto a contestarle figuriamoci le opposizioni e i sindaci. Per questi ultimi serve una nuova categoria aristotelica, quella del sindaco di Spresiano: il sindac ch’el purtava i scarp del tenis secondo il pensiero di Jannacci.
Quello che emerge dal video che abbiamo visto su instagram, è la politica degli sconti di Zaia a Zaia. Farsi lo sconto di due anni è l'ennesima bugia di questo politico che mente sapendo di mentire. I fatti sono altri, sono quelli che la scheda del SILOS della camera dei deputati riporta in base ad Anac e su dati forniti dal RUP di SPV: non sono stati due anni, ma sono stati solo 48 giorni di sospensione per il COVID-19,. Riportiamo l'estratto testuale della scheda 676 per l'anno 2020: "Dalla rilevazione dell’ANAC sullo stato di attuazione delle infrastrutture strategiche e prioritarie, che si basa sui dati comunicati dal RUP al 31 dicembre 2020, risultano in corso i lavori con un avanzamento rallentato dall’emergenza sanitaria da COVID-19 (48 giorni di sospensione)."
Vale la pena anche di ricordare che non è affatto vero che tutto finirà con il 2023, ammesso che Luca la imbrocchi stavolta. Il presidente dovrebbe ricordare le sue stesse recenti dichiarazioni sul fatto che i km di SPV sono 162. Considerando questo fatto, entro il 2023 non si chiude un bel niente, mancano 40 km di opere complementari oltre al casello di montecchio, e al tunnel di Malo mancano cioè circa 450 milioni di € per finire tutta la SPV.
Zaia parla di SPV come di un cadavere eccellente, proponendo se stesso come un messia capace di resuscitare i morti. In realtà Zaia è uno dei responsabili di quel cadavere eccellente. A partire dall'episodio in cui noi ce lo ricordiamo da presidente della provincia di Treviso, tra quelli che nel 2001, abbandonando la conferenza dei servizi di Castelfranco, insieme alla Dal Lago per le provincia di Vicenza e al suo predecessore Galan, hanno sulla groppa il cadavere eccellente della Pedemontana Veneta. La versione di Zaia non non solo è mendace per questo fatto ma anche per i conti che lui richiama per ridurre i pedaggi.
Secondo i dati forniti mensilmente da Aiscat, nei 12 mesi del 2022, al CoVePA risultano percorsi in SPV, 144,2 milioni di km da mezzi leggeri (categoria A ) e 46,8 milioni di km da mezzi pesanti (categorie B,3,4,5). In totale lo scorso anno sono stati percorsi in Pedemontana Veneta 191 milioni di km. Considerato che i mezzi leggeri pagano pedaggio di circa 0.164 € /Km, che arrotondiamo a 0.17, e rifacendosi allo studio di Area Engineering, per le altre categorie si stabilisce un pedaggio medio di 0,31€/km. Abbiamo calcolato un pedaggio medio per categorie B, 3, 4, 5 dei mezzi pesanti Per cui si ottengono i seguenti ricavi in Euro: Km 144.200.000 x 0.17 = € 24.514.000 e Km 46.800.000 x 0.31 = € 14.508.000. Pertanto l'entrata totale da pedaggi nel 2022 dovrebbe ammontare a circa € 39.022.000 €.
Nel 2021 Aiscat aveva analizzato le percentuali di mezzi circolati in SPV per classe , rilevando le seguenti percentuali: classe A (76,4%), B (13,1%), 3 (2.1%), 4 (1.5%), 5 ( 6,9%). Per il 2022 risultando 144,2 milioni di km relativi a mezzi leggeri, questi rappresentano il 75.5% dei totali 191 milioni di km percorsi. Lasciando inalterate le percentuali per le categorie B, 3 e 4, la categoria 5 avrebbe una percentuale del 7,8% . Elaborando con queste ultime percentuali, per ogni categoria, i km percorsi e moltiplicando per il relativo pedaggio, determinato rispettivamente per ciascuna categoria, pari 0.164 – 0,183 – 0,226 – 0.357 – 0,428 €/km, si ottengono le seguenti entrate espresse in milioni di Euro: classe A 24,514, classe B 4,62 , classe 3 0,91, classe 4 1,02 , classe 5 6,376. In totale si ottengono circa 37,44 milioni € di ricavi.
Nel corso del 2022, la Pedemontana Veneta è stata aperta per 56 km, dal 1° gennaio all'8 luglio, per complessivi 189 gg, per i restanti 176 gg è stata aperta 70 km e non 80 come il nostro presidente va ripetendo ai quattro venti. Se si fosse pagato il canone annuale di 154 milioni di Euro in base al periodo e ai km aperti il canone da versare alla società concessionaria SIS, sarebbe stato suddiviso per i primi 189 gg per un importo calcolato di seguito [(154.000.000 :95 Km x 56 Km) x ( 189 : 365)] pari a 47,00 milioni di €. Per i restanti 176 gg l'importo , sempre calcolato come sopra [(154.000.00 : 95 Km x 70 Km) x ( 176 : 365)], sarebbe stato equivalente a 54,716 milioni di €.
In base a tali considerazioni e calcoli, la frazione del canone di disponibilità, sarebbe risultata pari a un totale di circa 101, 716 milioni di €. Sostanzialmente sarebbe risultato un bilancio negativo, nella migliore ipotesi, di oltre 62 milioni di € di perdita per il 2022 a cui aggiungere la perdita per l’inflazione attestata all’8,3% su base annua.
Con la relazione finale Aiscat, recentemente pubblicata, relativa a dicembre 2022, abbiamo effettuato il calcolo del valore dei Veicoli Totali Giornalieri Medi. Si tratta di un valore, detto VTGM, relativo al trimestre finale 2022. La nostra valutazione di quanti veicoli abbiano transitato in totale tra mezzi leggeri e pesanti ha considerato, secondo i dati di finte AISCAT, che tra ottobre e dicembre 2022 siano stati percorsi 58,8 milioni di km, su 70 km di percorso, durante i 92 giorni del trimestre risultano, pertanto in SPV circolano 9130 mezzi al giorno per chilometro come VTGM.
Vale poi la pena di rammentare una vecchia comunicazione dell'ing. Pellegrini in merito all' IVA sul canone di disponibilità. L’IVA in realtà va ad aumentare i conti del debito che gravano sul bilancio regionale dalle perdite di SPV. Siamo convinti che si sia giocato sul termine relativo all'IVA "passante, come per una azienda privata". Nel Terzo atto convenzionale, allegato G, pagina 1, il primo canone da pagare è specificato essere di 154 milioni, oltre Iva del 22% per un totale di 188 milioni di €. Pertanto, a nostro modesto avviso, tutti i canoni annuali presenti nell'allegato B vanno maggiorati dell'IVA, che è un costo, annullabile solo se le entrate da pedaggio dovessero essere uguali o superiori. al canone. Se fossero superiori, ammettendo che la Regione sia equiparabile ad una azienda con Partita Iva, sarebbe da versare l' IVA in eccesso. Del resto, nel comunicato, si dice che l'IVA si annulla, in quanto stando alle stime, canone + IVA ed incassi da pedaggio si eguagliano. Ma se i flussi fossero inferiori alle aspettative, come risulta dalle nostre stime che parlano di flussi inferiori di tre volte anche rispetto ai primi anni con aperture parziali, le cose si complicano. Dato che le perdite del 2022 sono sostanziali in base ai dati AISCAT, tutti i calcoli fatti sulle perdite finora andrebbero maggiorati dell'IVA. Nel comunicato di Pellegrini non si sosteneva che la Regione non fosse tenuta a pagarla. Crediamo che un commercialista qualunque sia in grado di dare una risposta in merito senza avere dubbi, sul fatto che Regione Veneto dovrà contribuire con il bilancio regionale al debito del 2022 di 75.640.00 milioni di € maggiorato dell'IVA. Dunque sorge una domanda conclusiva: a quanti servizi sanitari e sociali, a quanti interventi per l'acqua pulita e contro la siccità, a quanti interventi per i dissesti idrogeologici e climatici dovremmo rinunciare per il 2023?
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