Quale vicepresidente del Covepa ho deciso di prendere parte al dibattito seguito oggi alla Epifania della terra anzitutto per un motivo. Noi contestiamo in modo radicale l'atteggiamento strafottente e oltemodo sciocco del sindaco di Bassano Elena Pavan, che palesemente indispettita per lo stop temporaneo che i suoi uffici hanno decretato per la maxi lottizzazione di San Lazzaro, alcuni giorni fa se n'é uscita spiegando che le campagne di quel quartiere sono de facto una landa desolata e per questo vanno lottizzate, dando spago così ai desiderata di quei privati che in maniera assai poco adamantina, hanno iniziato un percorso ancor oggi avvolto nel mistero. Percorso di cui la Pavan non può non esserne a conoscenza, dato che quelli di Amazon spiegano in una loro relazione del giugno 2021, pubblicata con i documenti dell'asta di San Lazzaro, che è l'amministrazione della stessa Pavan a volere la realizzazione delle pratiche suap a copertura della trasformazione edificatoria dell'area. Viene evidente a tutti che il tempo per il dialogo, la Pavan lo trovi solo con gli immobiliaristi di Amazon. Per di più l'uscita della Pavan è la dimostrazione, politicamente parlando, che già prima delle elezioni amministrative, qualcuno in alto loco si era preso la briga di sondare quella possibilità, non solo con la parte tecnica dell'amministrazione, ma pure con alcuni settori del centrodestra e del centrosinistra, quanto meno in ambito regionale. Alla Pavan chiediamo: abbiamo a che fare con un primo cittadino o con una mediatrice immobiliare? Abbia il coraggio di dircelo e non si nasconda dietro una stizza così evidente da risultare comica. Iniziative come quella prevista a San Lazzaro vanno combattute in modo oltranzista e radicale: sia per le conseguenze sul piano ambientale sia per i pregressi, che sono tutt'altro che intrisi di trasparenza. Sappiamo bene che, uno dei fattori principali per cui il piano per il momento è rimasto in ghiacciaia, è da riferirsi alle diatribe interne al Carroccio: nel quale la base in questo frangente d'accordo con l'ala più vicina al ministro Matteo Salvini si è messa di traverso, rispetto alle mire della corrente che in qualche modo fa riferimento al governatore Luca Zaia. Corrente che è da tempo appoggiata da settori del centrosinistra inequivocabilmente schierati con una concezione così becera di sviluppismo da fare quasi, ribadisco quasi, tenerezza.
Non dimentichiamoci poi che il motore primo, di tutta questa giostra urbanistica, rimane la Superstrada Pedemontana Veneta: un'opera tanto infausta quanto vomitevolmente osannata o ipocritamente accettata: da molti ignavi, da molti trogloditi e da molti interessati, ma per fortuna una minoranza, umanamente, eticamente e culturalmente superiore, non la pensa cosí.
arch. Massimo M. Follesa
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