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Oggi
i quotidiani veneti del gruppo Espresso(cfr.all. Mattino di PD p2 e p3 - Tribuna TV 23/10/16)pubblicano un articolo di Renzo Mazzaro che tira il filo
giusto per provare a sbrogliare una matassa ingarbugliata e così ben
annodata, da Galan, da Chisso e dai loro sodali, che strapparla, per
il Veneto, può voler dire pagare miliardi di €uro. La questione è
utile per comprendere anche la situazione della Pedemontana Veneta:
se si taglia il nodo gordiano dei 3.100 milioni di € del “più
grande cantiere italiano in corso di esecuzione” ci sarebbero
penali miliardarie basate su ricavi da traffico che per Cassa
Depositi & Prestiti e Banca Europea degli Investimenti sarebbe
almeno inverosimile, se non peggio, ma tale da rendere impossibile
l'attivazione dei loro interventi.
Al
contrario se invece si facesse correre la
concessione di SPV, l'esercizio finanziario porterebbe a perdite
sempre miliardarie. Queste per l'effetto del contratto sarebbero a
carico della Regione Veneto guidata da Zaia, le cui responsabilità
sono aggravate dalla revisione del contratto nel 2013. Questo è
stato confermato nell'incontro del 6 ottobre 2016 in Corte dei Conti
a Roma, anche se ogni giornale veneto si è occupato solo di
riportare le parole di certi sindaci, bene ammaestrati nella riunione
di martedì 27.09.16 a VenetoStrade con l'ing. Vernizzi.