Nel marzo 2012 diversi quotidiani hanno ospitato un articolo a firma dell’Ing. Vernizzi. Oltre al significativo titolo, egli contestava il riconoscimento giuridico dei comitati come entità in grado di “contrattare” con gli enti poiché ciò porta al blocco e all’anarchia. Questa dichiarazione meritava allora e merita ancora una risposta sia a Vernizzi che ai suoi referenti politici. A questi il commissario dimezzato chiede, quale solerte servitore/ispiratore, un intervento legislativo per impedire il riconoscimento giuridico dei comitati/associazioni. Egli chiede di impedirne la costituzione in giudizio con implicazioni costituzionali e violazione delle stesse normative comunitarie in materia di trasparenza e partecipazione democratica. E' evidente in questo passaggio che la vera emergenza è quella democratica.
Quell'intervento è apparso, non per caso, proprio quando per la prima volta il TAR Lazio, sulle analisi condotte dal CoVePA (Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa i comitati contro il progetto della Pedemontana), sull'impegno di due studi legali e sulle istanze di alcuni cittadini e Comuni, con due sentenze, la 10184/2011 e la 01140/2012, ha annullato l'emergenza per la Pedemontana Veneta e la sua nomina a Commissario Straordinario. Gli è stato tolto l'enorme potere discrezionale con cui ha gestito il Passante di Mestre e gestisce la SPV. I barellieri e i soccorritori del commissario dimezzato non sono mancati, tra di essi si annoverano coloro i quali al Consiglio di Stato hanno sospeso le precedenti sentenze.