sabato 26 giugno 2021

PFAS DAL CANTIERE DI SPV A MONTECCHIO MAGGIORE

Sono ormai mesi se non anni, che dalla trincea del cantiere della Pedemontana Veneta a Montecchio Maggiore, vengono pompati metri cubi su metri cubi di acqua estratti dalla falda. Siamo tra le trincee che portano alla A4 sotto alle rotatorie tra la SR 11 e il raccordo al casello di Alte Ceccato. E' il cantiere in trincea che si trova almeno 10 metri sotto al piano di campagna in piena area della falda inquinata dai Pfas della Miteni di Trissino. Quell’acqua è pompata senza sosta 24 ore su 24 per impedire che le trincee siano allagate poiché si trovano proprio all’interno della linea delle risorgive.

Due tubi e due idrovore scaricano le acque della falda con i Pfas in un ponte canale, il cui percorso non è noto o riscontrabile. Queste potrebbero essere reimmesse nei canali che raggiungono o il torrente Guà o il torrente Brendola senza alcun trattamento per depurarle.

Giusto un mese fa avevamo assistito all’inaugurazione del tratto di SPV che collega Montebelluna a Treviso con Bassano del Grappa. Durante quella inaugurazione sia Luca Zaia che i titolari della SIS, i piemontesi Dogliani, avevano sottolineato la particolarità del valore ambientale della Pedemontana Veneta, sottolineandone l’efficienza e l’efficacia nella gestione delle acque delle trincee. Qui tra Alte Ceccato e Brendola nell’ovest vicentino, in piena terra dei Pfas è un’altra storia. Non conta raccontare la storiella delle api e delle centinaia di migliaia di alberi piantati, se poi per non lasciare che si allaghi il cantiere di raccordo con l’A4 come nel 2019 e nel 2010, continui a pompare acque inquinate in un cnale di cui non è nota la destinazione.

Va ricordato che dal 2014mnei pressi della Miteni, tra Valbona e Ghisa, a sud del tunnel di Trissino, la SIS è stata costretta a modificare il progetto portando il tracciato inizialmente in trincea, fuori terra. Fatto determinato dalla necessità di non intercettare la falda inquinata proprio in uscita dalla fabbrica di Trissino.

Vogliamo a questo punto conoscere perchè dopo 7 anni dalle segnalazioni si siano dimenticati dei Pfas in Pedemontana Veneta, e per tanto che cosa intendano fare Regione Veneto e SIS. Chiediamo che intervenga l’Arpav a verificare la gestione delle acque di quel cantiere della trincea profonda sotto alle rotatorie della SR 11. In particolare chiediamo che vengano pubblicati i monitoraggi ambientali di quelle acque affinché sia chiarito il livello di inquinamento da Pfas e la destinazione del ponte canale in cui il cantiere continua a sversare le acque provenienti dalla Valle dell’Agno.

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