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venerdì 26 luglio 2024

IL DEBITO DI SPV SCARICATO ALLO STATO E OPLA' IL BUCO MILIARDARIO NON C'E' PIU'

In questi giorni apprendiamo dai media nazionali (https://www.huffingtonpost.it/economia/2024/07/24/news/salvini_zaia_pedemontana_de_micheli-16535774/) di una novità che non ci piace affatto. Il ministro dei trasporti Matteo Salvini, in accordo col presidente della giunta regionale del Veneto Luca Zaia, si sarebbe fatto alfiere di una modifica alla attuale normativa che consenta in futuro di scaricare il debito che mese dopo mese pesa sul groppone della stessa Regione Veneto: debito derivante derivante dal lucro mancato per pedaggi sotto le attese che il concessionario privato della Superstrada pedemontana veneta - Spv può pretendere da palazzo Balbi in ragione di uno sciagurato accordo siglato nel 2017: più volte denunciato all'opinione pubblica.
Cifre e dettagli del salasso, che potrebbe perfino assestarsi su una media di 2-300 milioni di euro annui per trentanove anni sono stati illustrati in ogni sede. Non è questo il punto. Il punto è che ora due esponenti di spicco della Lega, forza autonomista per eccellenza che per anni ha dipinto il Veneto come locomotiva economica d'Italia, si starebbero adoperando perché il peso di questo macigno più o meno occulto che grava sul budget regionale se lo accolli lo Stato: alla faccia di Roma ladrona, verrebbe da dire parafrasando uno slogan del Carroccio delle origini.

giovedì 18 luglio 2024

PFAS NELLA COSTRUZIONE DI TAV COME IN SPV. DIFFIDA AD ADEMPIERE AL COMMISSARIO MACELLO

Il Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa, PFASLand, i rappresentanti di CAST, del Comitato di quartiere dei Ferrovieri, del Cs Bocciodromo, di Caracol Olol Jackson, di Civiltà del Verde, oltre ad alcuni cittadini il 12 luglio scorso, hanno inviato al commissario Vincenzo Macello, per l’AV/AC Brescia Verona Padova, una diffida ad adempiere entro 15 giorni, per la revoca e l’annullamento dell’Ordinanza n. 15 con cui ha approvato il Progetto Definitivo del 2° lotto di Vicenza. Nella nota si sono rivolti a RFI, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell’Ambiente, all’ANAC, AL Prefetto di Vicenza e al Sindaco Possamai. Tenuto conto che per i 6 km del tratto vicentino la commissione tecnica di valutazione dell'impatto ambientale, aveva rinviato alcune parti fondamentali del proprio parere di approvazione e di verifica di ottemperanza alla progettazione esecutiva, in relazione ai territori inquinati dai PFAS e alla situazione del sottosuolo e di gestione delle aree di cantiere di Vicenza, soprattutto in relazione ai tratti di ingresso da ovest di Altavilla, Creazzo e Vicenza, questo gruppo di associazioni, comitati e cittadini ha riscontrato alcune violazioni importanti in relazione al decreto legislativo numero 231/2001, alla stessa ordinanza numero 1 del commissario Macello quando all'articolo 1 imponeva il rispetto di alcuni vincoli ambientali in capo all'attività commissariale. Vi è di più in merito alla violazione dell’articolo 434 del CPP, quale anticipazione della violazione degli articoli 439 e 440 dello stesso codice.

Siamo di fronte alle note pratiche già viste in Rimar-Miteni, che nel corso degli anni hanno rinviato o sottovalutato o nel peggiore dei casi addirittura rimandato, la puntuale verifica e analisi dello stato dei luoghi, che ha portato al più grande inquinamento della falda idrica ad uso potabile e irriguo d'Europa. Le sottovalutazioni a Vicenza sono in grado di esporre la popolazione di Vicenza ad un disastro che il codice di procedura penale definisce disastro innominato e riteniamo che ci sia il rischio di poter essere colpiti da una situazione o da condizioni disastrose.