Durante un sopralluogo ai lavori in Pedemontana Veneta per il precedente
crollo del ponte canale di Trevignano, oggi 8 settembre 2019 alle 12,
abbiamo verificato un ulteriore cedimento della trincea 100 metri a est
del precedente crollo. Siamo sempre al km 73 della SPV, al confine tra i
comuni di Montebelluna e Trevignano sul lato nord del tracciato. Le
immagini non possono essere smentite, il nuovo evento è stato provocato
dai temporali che stamani hanno colpito Montebelluna. Le opere di
riparazione sono quasi al termine e la roggia che attraversa il ponte
crollato è stata deviata. Le opere del cantiere hanno previsto un
sistema di troppo pieno con sversamento delle piene del canale che porta
le acque da Montebelluna a Padernello, proprio nella trincea. La piena
di oggi a mezzogiorno, ha travolto il tubo scaricando altre decine di
migliaia di mc di ghiaia nel fondo della trincea, dove entro settembre 2020
passeranno gli automezzi. Le acque hanno realizzato una voragine sul
fianco nord della trincea larga 4 metri e profonda circa 6.
È evidente che questa gestione del cantiere è deficitaria e non riesce a gestire le acque del territorio pedemontano. Più che una SuperPedeveneta, Zaia e Pellegrini apriranno l'idroscalo veneto. Ma c'è poco da ridere, perché i fatti di oggi dimostrano la sufficienza con cui affrontano il rischio di incidente in cantiere. La vita degli operai poteva essere messa a rischio per l'ennesima volta. L'infortunio o la morte di un'altro operaio è stata evitata perché è domenica e non lavorava nessuno. Figuriamoci cosa poteva accadere ai cittadini, se questo fatto si verificasse tra un anno, con la viabilità aperta tra Spresiano e Montecchio, in una qualsiasi delle centinaia di rogge che attraversano l'arteria che è costruita sotto al piano di campagna, per quasi 70 km dei suoi complessivi 95 .
È evidente che questa gestione del cantiere è deficitaria e non riesce a gestire le acque del territorio pedemontano. Più che una SuperPedeveneta, Zaia e Pellegrini apriranno l'idroscalo veneto. Ma c'è poco da ridere, perché i fatti di oggi dimostrano la sufficienza con cui affrontano il rischio di incidente in cantiere. La vita degli operai poteva essere messa a rischio per l'ennesima volta. L'infortunio o la morte di un'altro operaio è stata evitata perché è domenica e non lavorava nessuno. Figuriamoci cosa poteva accadere ai cittadini, se questo fatto si verificasse tra un anno, con la viabilità aperta tra Spresiano e Montecchio, in una qualsiasi delle centinaia di rogge che attraversano l'arteria che è costruita sotto al piano di campagna, per quasi 70 km dei suoi complessivi 95 .
Nessun commento:
Posta un commento
TU COMMENTI NOI MODERIAMO