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Due
articoli oggi mettono il luce due spetti che riguardano la
concessione di A4 e in correlazione a questa la vicenda del casello
della SPV nell’innesto con la A4-TAV
a Montecchio Maggiore. Il Tempo
di oggi e VicenzaToday chiariscono che “la
Procura della Corte dei conti del Lazio ha chiuso le indagini
sull’illegittima proroga della concessione delle autostrade A4 (da
Brescia a Padova) e A31 Valdastico (da Rovigo a Piavene Rocchette),
partite dall’esposto di settembre 2015 presentato dal senatore di
Forza Italia Lucio Malan”.
In
particolare Marco Milioni sottolinea che „La Corte dei conti di
Roma chiede un risarcimento colossale agli ex vertici di Anas pari a
600 milioni di euro per avere inopinatamente rinnovato la concessione
alla Società autostradale Brescia Padova senza che il privato si
impegnasse, come prevedevano gli accordi con Anas e governo, a
realizzare la continuazione della Valdastico nord nel tratto tra la
provincia di Vicenza e quella di Trento. L’indiscrezione era
circolata ieri al Ministero dei trasporti mentre oggi è la testata
Il Tempo a darla per certa tanto da meritare la prima pagina.“
http://www.vicenzatoday.it/ attualita/corte-dei-conti-600- milioni-brescia-padova-5- settembre2019.html
A noi
del CoVePA sorge una domanda un
po’ retorica, che riguarda la
Pedemontana Veneta: se saltasse la concessione A4-A31 chi paga, chi
progetta e chi realizza il casello e la connessione A4-SPV di
Montecchio Maggiore?
Questione
che rimandiamo ai sostenitori delle grandi opere e del cantiere
più grande del mondo di Zaia,
in particolare a Vescovi di Confindustria VI, che si lamentava del
calo di 4 punti nella produttività dell'ultimo anno. Ci rivolgiamo
anche agli artigiani che hanno molto da perdere e non capiscono che è
necessario riconvertire il progetto e la costruzione della
Pedemontana Veneta, immaginando
un ammodernamento dell'attuale
infrastruttura. Con realismo pragmatico va compreso che questa va
riconvertita per realizzare un sistema moderno, connesso, integrato,
più sicuro, che tenga conto degli impatti sociali, territoriali
e ambientali dell'opera.
È
ovvio che vi debba essere una presa d'atto di ciò da parte delle
categorie economiche e politiche, soprattutto dei loro vertici che
a Vicenza credono molto nell’autostrabismo automobilistico e
ferroviario. A
noi la risposta è chiarissima e
molto concreta: non
vedremo a breve alcun casello nuovo a Montecchio Maggiore, e serve un
bagno di realtà. Perché è un fatto che di solito l'innesto di una
infrastruttura nuova in una esistente, vedi SPV-A31, lo progetta,
finanzia e realizza chi entra nel gioco per ultimo e ha i maggiori
interessi. C'è da chiedersi anche ma cosa cavolo hanno finanziato
con i projectbond? Ma SIS sta veramente costruendo la Superpedeveneta
col buso?
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