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giovedì 8 agosto 2024

IN MEMORIA DI GIORGIO SARTO

Nel dicembre 1998, in fase di approvazione della Legge Finanziaria per il 1999, l’allora maggioranza ulivista stabilì un finanziamento di 600 miliardi di lire per l’autostrada. E’ comunque da far notare, perché importante in tutta la vicenda, che gli stessi deputati dell’ulivo (emendamento dell’allora Senatore Sarto ) chiedono che il finanziamento sia sì autostradale (la Maggioranza, come la Minoranza politica, voleva l’autostrada), ma che l’opera, finanziata solo per il “tratto est” (da Dueville a Spresiano, fin sulla A27 “Mestre Belluno”), dovesse dare il “massimo servizio, anche attraverso l’apertura di tratti alla libera percorrenza del traffico locale”. Pur finanziando lo Stato un’autostrada, si cerca cioè di salvaguardare in parte le esigenze prioritarie del traffico locale che il Piano Regionale del 1990 aveva ben individuato.

 L’Anas, con i 600 miliardi a disposizione (ricevibili in 15 anni), organizza la gara per il progetto definitivo (costo 5 miliardi). La gara viene vinta (gennaio 2000) da una Società di progettazione di Roma, BONIFICA S.P.A., che predisporrà nei mesi successivi (all’autunno 2000) tale progetto. Nella presentazione pubblica del progetto autostradale, la stessa BONIFICA non ha difficoltà ad affermare che il traffico locale della pedemontana vicentina e trevigiana sarà “tolto”, con questa nuova opera, per non più del 7% del suo totale. In questo contesto cresce la protesta popolare e, per la prima volta, anche i sindaci pedemontani mostrano le loro perplessità verso un’opera fortemente impattante e che non risolve i problemi della viabilità locale.

E’ ancora il Senatore Sarto (dei Verdi, nella Maggioranza Ulivista) che, nella Finanziaria per il 2001, approvata nel dicembre 2000, in accordo con il Ministro dei lavori Pubblici Nesi, chiede che sia una Conferenza di Servizi da convocare entro tre mesi (cioè marzo 2001), a decidere se continuare con il fare un’autostrada o se optare per una superstrada al servizio del territorio, come in quel momento da più parti veniva chiesto.

La Conferenza di Servizi era composta dal Ministero dei LL.PP., dalla Regione Veneto, dalle due Province interessate, dai Sindaci interessati. Si terrà a Castelfranco Veneto il 30 marzo 2001 e, quasi all’unanimità (Regione e Province abbandonano la riunione prefigurando l'esito), viene deciso che l’opera deve essere una Superstrada.

 S.

Tutto poi andò come sappiamo..... in ricordo di Giorgio Sarto, di cui oggi a Mestre si celebra il suo funerale.

mercoledì 7 agosto 2024

PIZZO REGIONALE DI ZAIA CON L'IRAP PER LA SPV

Zaia per la Superstrada Pedemontana Veneta è arrivato a proporre il pizzo regionale da girare ai suoi amici salernitano-piemotesi della SIS, che poi lo gireranno ai loro danti causa della Circuitus Capital a Londra. Si, se Giorgia Meloni può parlare di pizzo di stato per le tasse ai piccoli esercenti, noi possiamo definire l’irap che Zaia propone, per coprire i buchi di bilancio di Regione Veneto, provocati dalla SPV, un pizzo regionale.
Le stonature di Zaia sulla Pedemontana Veneta non sono più scusabili, non tanto da noi, che ce lo ricordiamo nel 2001, dietro alle sottane di Galan e della Dal Lago, uscire dalla conferenza dei servizi di Castelfranco, che aveva ottenuto una SPV aperta e gratuita ai territori e più corta di 30 km. A poco serve che lui continui a dichiarare “me la sono trovata”. Per altro oggi Galan non ci stà ad ascoltare Zaia che gli imputa la SPV. Gli risponde insieme a Del Rio dalla pagina 3 del Corriere del Veneto. Giancarlo ricorda al povero Luca che i flussi di traffico furono alterati un pochino, ma finché erano proposti dal concessionario, tutti i mancati incassi ricadevano sulla SIS. Poi ci va giù pesante dato che nell’ultima versione dei flussi, quella del 2017, è contenuto un vulnus gravissimo, tutto in capo alla Regione Veneto. Ora c’è da chiedersi se sia chiaro che quanto dice uno informato dei fatti, sia un reato gravissimo contro la pubblica amministrazione, e perché su queste dichiarazioni, sia calato il gravissimo silenzio delle opposizioni.